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Alle 20.30, Cesena-Juventus E’ una Juventus chiamata a chiudere. Intanto la 16ª giornata di ritorno e poi il trittico di tre trasferte in otto giorni. Alle 20.30, allo stadio Manuzzi, la squadra di Deschamps è attesa dal Cesena. Non si possono invece chiudere i giochi promozione, ma in caso di successo in terra romagnola il traguardo sarebbe davvero ad un basso. Dopo la sconfitta del Napoli a Mantova, i bianconeri potrebbero portarsi a +10 sui partenopei ora terzi e a cinque giornate dal termine cominciare a vedere da vicino la Serie A.Deschamps: “Sarà un Cesena stimolato”Il trittico di trasferta sta per finire. Dopo i successi di Verona e Frosinone, la Juventus vuole centrare il tris a Cesena, dove domenica sera è in programma il posticipo della 16ª di ritorno. Un’altra tappa importante verso che continua ad avvicinarsi, giornata dopo giornata. Delle tre rivali, quella romagnola è quella meglio piazzata in classifica, subito a ridosso della zona playoff ma troppo lontana per poter sperare nell’aggancio. All’apparenza, un’avversaria che non ha nulla da chiedere al suo finale di stagione, ma Deschamps sa già che sarà l’ennesima rivale che darà tutto: “Contro di noi, tutti trovano gli stimoli per fare bene. Il Cesena arriva da una brutta sconfitta ad Arezzo anche se nella prima mezz’ora ha fatto bene. E’ una squadra che gioca, portata ad attaccare con questo 4-3-3 con Pellè, che gioca da prima punta e fa sponda, Papa Waigo e Del Core. Salvetti in mezzo ha le qualità per stare in Serie A. Prova sempre a giocare e non pensa a chiudersi, anche per questo ha la seconda peggiore difesa del campionato”. Un avversario comunque tosto, come dimostrano le due gare già disputate in questa stagione, una in campionato e una in Coppa Italia. Due gare che i bianconeri hanno vinto di misura e soffrendo. Inoltre anche questa volta il tecnico francese dovrà fronteggiare tante assenze. Soprattutto a centrocampo dove si è aggiunta anche quella di Camoranesi. Ma le soluzioni sono già al vaglio: “Mauro ha dato tanto in questa posizione, va trovata un’altra soluzione, senza aver recuperato Zanetti, Paro e Giannichedda. Ci sono i giovani che fino ad ora hanno fatto bene e che hanno trovato tanto spazio vista l’emergenza. La responsabilità mia è solo quella di mandarli in campo, i meriti sono di chi li ha cresciuti. Al di là della qualità dei singoli, mi piace la personalità che fanno vedere in Primavera, durante gli allenamenti ma anche in partita con i professionisti. Per me la data di nascita non è mai stato un criterio di scelta e vale per tutti i campionato, non solo per la Serie B”. Tutti pronti per un’altra sfida. Prima un sabato per seguire le vicende altrui, poi il pensiero alla gara del Manuzzi. Con la voglia di fare un altro decisivo passo avanti: “C’è voglia di chiudere più in fretta possibile ma non dipende solo da noi ma anche dalle altre, Napoli e Genoa vanno a mille anche loro. Se andiamo sempre così il distacco sarà sufficiente, ma ci vorranno almeno altri nove punti per la matematica promozione e così potremo finalmente festeggiare. Vincere è sempre bello e difficile, per questo bisognare festeggiare quando si raggiunge un traguardo. E il nostro, considerate tutte le difficoltà incontrate non è stato facile da raggiungere”.