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Fuori dalla mia auto !!


Dal Vaticano un manuale per gli automobilistiI veicoli , ammonisce la Santa Sede, «anzichè servire in modo prudente ed etico per la convivenza, la solidarietà e il servizio degli altri», sono spesso trasformati in strumento di «abuso» Aumenta ogni giorno una categoria di peccatori sempre più incalliti e allo stesso tempo inconsapevoli: sono gli automobilisti, i motociclisti, gli adolescenti a bordo di ciclomotori e city-car, che hanno ormai trasformato le strade del mondo in un palcoscenico «di prepotenza, violenza, egoismo, omicidi, bestemmie». Il fenomeno preoccupa talmente la Chiesa cattolica che il Vaticano, attraverso il suo Pontificio Consiglio per la Pastorale dei migranti e gli itineranti, ha deciso di pubblicare oggi un documento dedicato proprio al popolo della strada, diviso in quattro categorie: viaggiatori, prostitute, bambini senza famiglia e barboni. Il testo è stato presentato oggi dal card. Raffaele Martino, Presidente del Consiglio per i migranti, e da mons. Agostino Marchetto, segretario dello stesso organismo. Nel primo capitolo quello dei viaggiatori, la Santa Sede stila una sorta di scuola-guida spirituale:si comincia con le raccomandazioni di base. «Il ricorso ai nostri intercessori celesti - si legge nel manualetto di 58 pagine - non deve far dimenticare l’importanza del segno della croce, fatto prima di iniziare un viaggio». Ma anche recitare il rosario tutti insieme, durante le lunghe percorrenze, servirà a «sentirsi immersi nella presenza di Dio, a rimanere sotto la sua protezione». E di protezione divina , il Vaticano sottolinea la grande importanza dato che nel solo 2000 sono morte 1 milione e 260 mila persone, in incidenti stradali di cui il 90 per cento dovuto ad «errore umano». I veicoli , ammonisce la Santa Sede, «anzichè servire in modo prudente ed etico per la convivenza, la solidarietà e il servizio degli altri», sono spesso trasformati in strumento di «abuso», di «dominio»sugli altri. di sfoggio di potere e denaro. «I comportamenti poco equilibrati variano a seconda delle persone e delle circostanze: mancanza di cortesia, gestacci, imprecazioni, bestemmie, perdita del senso di responsabilità, violazioni deliberate del codice della strada», spiega il codice vaticano. «Vi sono altresì i casi di guida senza abilità fisica o capacità mentale, per l’abuso di alcool e di altri stimolanti o droghe, per stati di spossatezza o sonnolenza», aggiunge. «Vi è il pericolo derivante dalle minimacchine (citycar) affidate a giovanissimi e adulti privi di patente, e quello dell’uso spericolato dei ciclomotori e delle motò. La Chiesa oltre ad impegnarsi in prima persona nell’educazione stradale, attraverso cappelle lungo le autostrade, preti negli autogrill e nei luoghi di sosta, sacerdoti ai raduni automobilistici e motociclistici, invita le autorità dello Stato a fare di più per prevenire gli incidenti e le inciviltà della strada. Ricordando a chi guida il comandamento basilare del decalogo: «non uccidere».