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LETTERA APERTA A JHON ELKANN


Dott. Elkann, ho atteso per un anno intero, che lei mi desse motivo di cambiare la mia opinione sul suo operato. Ho sperato con tutte le mie forze di essermi sbagliata sul suo conto, oggi sono davvero stanca e scoraggiata. In quest’anno ho assistito a quella che io reputo la peggiore gestione della storia della Juventus; da lei avrei desiderato una mossa di orgoglio, volevo che facesse capire al mondo intero che il nostro stile e la nostra storia non sono macchiate da quelle sentenze volute dai media ed emesse per volontà popolare.Basta rileggere le sentenze. A pag: 79 il Dr. Ruperto scrive: “Nella valutazione del materiale probatorio la Commissione si limiterà ad indicare quegli elementi di sicura valenza, che non si prestano ad interpretazioni equivoche, perché già solo dall’analisi di taluni fatti incontrovertibili emerge a chiare lettere ciò che era nella opinione di tutti coloro che gravitavano nel mondo del calcio, e cioè il condizionamento del settore arbitrale da parte della dirigenza della Juventus”. Ecco non sarò una grande letterata e se mi sbaglio la prego di correggermi, ma ho riletto migliaia di volte queste righe “ Era opinione di tutti coloro che gravitano nel mondo del calcio” e non posso accettare che uno Stato civile emetta condanne, che privano l’onorabilità della Juventus e con essa di 14.000.000 di tifosi per l’OPINIONE di chi? Forse l’opinione degli avversari eternamente battuti sul campo, che si sono appropriati ingiustamente di un nostro titolo scippato sempre per volere pubblico? Forse quella dei giornalisti che per fare audience e tiratura devono parlare di noi e quale modo migliore per creare dibattiti di quello di accusarci, salvo poi dire nell’ultimo anno che gli arbitri possono sbagliare? Forse quella dei tifosi delle altre squadre che avevano bisogno di sentirsi defraudati di qualcosa per poter giustificare il malcontento? Molto più probabilmente di tutte queste messe assieme, un’opinione popolare, ma pure sempre e solo un’opinione. Sicuramente non condivisa dall’immenso popolo nelle cui vene scorre sangue Bianconero. Per questo, già un anno fa, ho pensato che lei non ci rappresenti veramente. So bene che la Juventus è di sua proprietà, ma io come tutti gli altri tifosi la sento anche mia, credo che sia nostro diritto per l’infinito amore che nutriamo per essa. In tale occasione penso che il suo errore più grande sia stato allontanare la Triade, capisco il suo pensiero di rinnovamento e restyling, ma è stata una sorta di avallo all’opinione popolare, prima di avere prove certe che fosse davvero successo qualcosa. Un’ammissione di colpa senza prova. Da quell’errore sono scaturiti tutti gli altri, una difesa inconsistente, la rinuncia al TAR e l’accettazione dell’ingiustizia. Così ha barattato la nostra onorabilità per un misero “sconto” dei punti di penalizzazione. Sconto, sconto di cosa? Sempre di penalità assegnate per l’opinione pubblica. Premetto che non sono innocentista a priori, ma credo che la Juventus e con essa tutti noi, avessimo diritto a un processo dibattimentale con prove e testimoni. Solo lei poteva invocarlo e non l’ha fatto, la prego mi spieghi le sue ragioni, perché le mie idee sulle motivazioni di questo disfattismo non le farebbero assolutamente onore. Non mi permetto di enunciarle perché voglio prima capire il suo punto di vista. Il suo atteggiamento remissivo è continuato nel tempo. A differenza dei nostri avversari, che un anno fa facevano la fila per appropriarsi indegnamente dei nostri titoli con l’aiuto di uomini di fiducia posti al vertice della FIGC, nello scandalo intercettazioni nessuno si è fatto sentire, nello scandalo fidejussioni tutto tace, idem per le plusvalenze fittizie e il falso in bilancio. Vorrei ricordarle che proprio la squadra che si è appropriata del nostro titolo non avrebbe potuto iscriversi a quel campionato. Non crede che in qualità di nostro rappresentante dovrebbe farlo notare agli organi competenti? Nel frattempo lei per far quadrare il bilancio senza ricorrere a questi sistemi ci ha privato di mezza squadra, vendendo i pezzi pregiati per far cassa alle nostre dirette avversarie dell’anno a venire. Eccoci giunti al denaro. Mi rifiuto di credere che non ci siano state aziende, al di fuori del gruppo, che abbiano proposto uno sponsor. Le leggi del mercato pubblicitario smentiscono questa ipotesi. Mi spiego meglio, sicuramente avrà notato i cali di ascolto delle trasmissioni televisive del campionato di serie A appena trascorso in favore di quello di serie B. L’interesse era rivolto sempre alla Cara Vecchia Signora, gli introiti pubblicitari sono tanto più alti quanto maggiore è il seguito dei telespettatori. Se questo vale per i media, lei pensa che non valga anche per gli sponsor delle squadre? Allora mi dica perché invece di sprecare i soldi del gruppo, che sarebbe sempre stato al centro dell’attenzione, per lo sponsor non li ha impiegati per qualcosa di più urgente? Mi preme ricordarle che la Juventus non ha uno stadio degno di questo nome, e che il Dr. Giraudo aveva un progetto faraonico che sono certa avrebbe portato a termine se avesse continuato il suo lavoro. Va bene questo è passato, però gli uomini passano, ma la Juventus resta perciò mi dice perché non avere impianti sportivi sullo stile inglese e come tante altre squadre blasonate europee? Una struttura importante che porterebbe essa stessa i soldi necessari per l’autofinanziamento. Non poteva contare esclusivamente sull’assegnazione degli Europei, per andare avanti con quell’ambizioso quanto lungimirante progetto. Non conti sugli introiti di Juve Channel perché la stragrande maggioranza di noi non ha intenzione di finanziare Sky, mentre sarebbe molto propensa ad investire direttamente nella società. Lei ha più volte dichiarato che la Juventus è il gioiello di famiglia, il mio cuore quando sente dirle questo piange. I gioielli degli antenati sono spesso riposti in una cassetta di sicurezza in qualche banca, tanto da dimenticarsi della loro esistenza. Io invece vorrei sentirle dire che la Juventus è il suo “ spazzolino da denti”, nel senso del primo oggetto da toccare al mattino e l’ultimo la sera, che per lei è necessaria e non solo qualcosa mantenuto per obbligo affettivo familiare. La prego nessuno la obbliga a tenerla, e se davvero non ha offerte di acquisto da parte di un magnate la venda a noi. Noi, che da tempo dichiariamo di non essere disposti a comprare gadget vari, stia certo che investiremmo sicuramente in misura della nostra possibilità, per avere la benché minima proprietà di ciò che già ci appartiene nel cuore. Con le lacrime agli occhi, la saluto Corina