***T®iL£y***

Post N° 182


Crimen sollicitationisPartiamo dal nome “Crimen sollicitationis” (crimini di provocazione) già mi sembra qualcosa di poco chiaro.Questo documento emesso dal Sant’Uffizio nel 1962 e inviato agli alti prelati si stabiliva la procedura in casi di clerici che usa la confessione per “sollicitatio ad turpia” (sollecitazione a cose turpi) io direi molto più chiaramente ADESCAMENTO e MOLESTIE.Leggendo degli stralci di questo documento si ha l’impressione che i doveri siano soprattutto per la vittima che deve denunciare in un certo modo e in un certo tempo l’accaduto. Ma la vittima, nella maggioranza dei casi un minore, ha il coraggio di fare tale denunce quando è sotto shock per aver subito atti simili? Lui il chierico deve informare la vittima di tali norme. Complimenti, davvero un dovere forte!Queste sono le norme.« A norma delle costituzioni apostoliche e in particolare della costituzione Sacramentum Poenitentiae del 1º giugno 1741, il penitente deve denunciare all'ordinario del luogo o alla Sacra Congregazione del Sant'Uffizio nello spazio di un mese il sacerdote reo del delitto di sollecitazione nella confessione; e il confessore deve, sotto obbligazione grave di coscienza, far presente tale dovere al penitente. »« Colui che commise qualsiasi crimine di sollecitazione del quale parla il can. 904 sia sospeso dalla celebrazione della Messa e dall'ascolto delle confessioni sacramentali, e secondo la gravità del delitto sia dichiarato inabile a ricevere le stesse, sia privato di tutti i benefici, dignità, voce attiva e passiva, e sia dichiarato inabile a tutto ciò, e nei casi più gravi sia sottoposto a degradazione. »Queste sarebbero le “gravi” pene per il reato di adescamento a scopo di abusi sessuali: nei casi più gravi "la degradazione"Nel tempo queste norme sono state modificate, ma ancora una volta, nonostante le rettifche si cerca di addolcire la gravità degli atti usando termini affini, senza mai dire le cose chiaramente per ciò che sono.La nuova norma recita così: « Can. 1387 - Il sacerdote che, nell'atto o in occasione o con il pretesto della confessione sacramentale, sollecita il penitente al peccato contro il sesto precetto del Decalogo, a seconda della gravità del delitto, sia punito con la sospensione, con divieti, privazioni e, nei casi più gravi, sia dimesso dallo stato clericale. »Ancora una volta manca la chiarezza. Sollecito al peccato contro il “sesto precetto del decalogo” perché non dire ABUSI SESSUALI?Nel settembre 2006 la BBC mandò in onda un servizio Sex crimes and the Vatican. Si tratta di interviste ad alcune vittime di abusi da parte di preti cattolici, ormai adulte, con la critica pressocché unanime a questo documento che di fatto permette l’impunità.L’’Italia è il paese del silenzio, così quando Michele Santoro ha chiesto e ottenuto dalla RAI di acquisire il documentario per poterlo trasmettere durante la puntata del 31 maggio 2007 di Anno Zero, ha provocato la ferma opposizione di molti, tanto che il giornale cattolico "Avvenire" ne ha fatto un caso. Peraltro il segretario della Conferenza Episcopale Italiana nel sottolineare che «la Chiesa italiana non invoca censure, tiene però al rispetto della verità» ha precisato che la CEI non si è opposta alla trasmissione del controverso documentario della BBC, ma ha auspicato piuttosto che venissero evidenziate anche quelle che essa riteneva «falsità di fatto» contenute nel filmato.Tale filmato è disponibile alla visione sul sito BISPENSIERO che ha provveduto a sottotitolarlo in italiano e sul blog di Beppe Grillo.Intanto gli abusi continuano e nessuno pensa di punire gli aguzzini, ancora il Vaticano si preoccupa di stendere il velo di silenzio, comprando l’impunità ed ancora oggi si leggono notizie come quella del patteggiamento in America.Così l'Arcidiocesi cattolica di Los Angeles pagherà 660 milioni di dollari (pari a circa 485 milioni di euro), alle circa 500 vittime di abusi sessuali commessi da preti pedofili dagli anni 40 ad oggi. Con questo patteggiamento si chiuderà rendendolo nullo il procedimento intentato contro la Chiesa e il sacerdote Clinton Hagenbach, ed almeno altri quindici processi.In totale erano coinvolti 113 sacerdoti che hanno servito nella diocesi fra il 1930 e il 2003 su un totale di 5.000 che hanno lavorato per la Chiesa di Los Angeles. Di quelli accusati, 43 sono già morti; 54 non sono più sacerdoti, ma altri 16 sono ancora a tutti gli effetti sacerdoti.Io sono cattolica e ricordo sempre un versetto del Vangelo e vorrei che la Chiesa ci pensasse.«Se non vi convertirete e non diventerete come bambini, non entrerete nel regno dei cieli» (Matteo 18,3)