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PUGLIA NELL’INFERNO


Il caldo tormenta ormai da molti giorni la penisola, raggiungendo temperature oltre i 45° nelle ore più calde della giornata. Ed ecco riacutizzarsi le storiche ferite del Sud: città senza acqua, black-out e disservizi di ogni genere. Ma il problema più grave è quello degli incendi, sfociato in tragedia sulla “Foresta Umbra”, il cuore verde di Puglia situato sul Gargano che ha provocato la morte di quattro persone. Due sono state trovate carbonizzate in un'auto, altre due morte asfissiate sulla spiaggia.E' stato un piccolo focolaio in un uliveto a innescare l’incendio dalle drammatiche conseguenze. Le fiamme si sono rapidamente estese ad un vicino deposito di bombole di gas che inevitabilmente è esploso provocando feriti ma anche alimentando le fiamme.Da Peschici a Vieste, da Cagnano Varano, dove il lavoro di spegnimento è reso difficile dalle condizioni impervie della zona, a Sant'Agata di Puglia e a San Marco in Lamis è tutta una fornace ardente. Migliaia di persone evacuate, circa 1.800 turisti di Vieste, con l'aiuto del Comune e della Protezione civile, hanno trascorso la notte nelle scuole del Paese, 700 persone erano state invece trasferite in alberghi a San Giovanni Rotondo insieme a circa 1.500 turisti che si trovavano a Peschici. Qui l'unica strada per salvarsi ieri era l'Adriatico, mentre lo scirocco alimentava le fiamme bruciando le pinete e i campeggi. Matteo Medeo, dottore del servizio di emergenza, avrebbe dovuto volare con l'elicottero, soccorrere i turisti dal cielo. Ma l'elicottero non è partito perché il decollo era pericoloso per le correnti ascensionali e i vuoti d’aria creati dal troppo caldo. Così la motovedetta della Capitaneria è stata l'unica alternativa.Oggi si tenterà di spegnere definitivamente i focolai rimasti sul Gargano, ma già stamane la situazione è critica. Dipenderà anche dal vento che ieri, soffiando forte e cambiando spesso direzione, ha creato molte difficoltà a Forestale e Vigili del Fuoco.E’ stato Istituito un numero di emergenza: 0884/962802 è una linea fissa sempre occupata o addirittura non disponibile per sovraccarico della rete. Né il Viminale, né la protezione civile né nessun’altra istituzione coinvolta nella protezione incendi ha istituito una pagina web dove trovare informazioni in tempo reale, solo dei bei dossier online senza aggiornamenti.