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Post N° 280


Strage di Erba, Olindo: "Innocente"Rosa ritratta: "Non ho detto la verità"
Udienza preliminare a Como.L'ira di Azouz a dieci mesi dallastrage: «Chiedo la pena di morte»COMOLa dichiarazione d’innocenza di Olindo Romano e la ritrattazione delle sue precedenti dichiarazioni da parte di Rosa Bazzi, sono i due colpi di scena che hanno caratterizzato l’udienza preliminare celebrata ieri mattina a porte chiuse davanti al gup Vittorio Anghileri nell’aula di Corte d’assise al piano terra del palazzo di giustizia di Como, nell’ambito del procedimento sulla strage di Erba.Dieci mesi fa la strageSono passati dieci mesi da quell’11 dicembre 2006, quando all’ora di cena, in via Diaz nel comune di 16mila abitanti in provincia di Pavia, i coniugi Romano uccisero i vicini di casa Raffaella Castagna, di 30anni, suo figlio Youssef di 2 anni, la suocera Paola Galli di 60, e un’altra vicina di casa, la cinquantenne Valeria Cherubini. Il marito della Cherubini, il 65enne Mario Frigerio, fu ridotto in fin di vita. Dopo la mattanza, i due appiccarono il fuoco all’appartamento della Castagna e furono proprio i vigili del fuoco a rinvenire i cadaveri. La svolta delle indagini arrivò l’11 gennaio, a un mese esatto dalla strage, quando i coniugi, dopo essere stati fermati, portati in carcere e messi di fronte a prove evidenti, confessarono gli omicidi. Movente della strage: l’insofferenza per i rumori prodotti dalla Castagna e dal figlio e banali dissapori condominiali.Olindo e RosaIeri l’ex netturbino 45enne Romano, visibilmente dimagrito e vestito con una camicia jeans indossata fuori dai pantaloni, durante l’udienza ha rilasciato una breve dichiarazione spontanea nella quale ha testualmente affermato: «Sono innocente». Poi ha continuato spiegando di essere preoccupato per la salute della moglie e di affidarsi ai suoi avvocati. La 43enne Rosa Maria Bazzi non si è invece presentata in aula, ma ha consegnato una breve lettera (non dunque una vera e propria memoria come era sembrato in un primo momento) scritta dal carcere del Bassone di Como dove si trova reclusa, nella quale si asserisce che quanto ha affermato nelle sue precedenti dichiarazioni non corrisponde alla verità.Svolta nella linea difensiva Dunque una svolta nella linea difensiva degli imputati, rei confessi della strage, che riporta alla memoria quando nei primi interrogatori davanti alle prove schiaccianti che venivano loro contestate, i coniugi tentarono di scagionarsi a vicenda, accusandosi prima uno e poi l’altra dell’intera responsabilità del massacro. Infine confessarono di aver agito insieme. Non è dunque un caso se ieri mattina gli avvocati difensori degli imputati hanno presentato una serie di eccezioni (basate su alcuni cavilli procedurali) miranti a invalidare proprio i verbali degli interrogatori fatti l’8 e il 10 gennaio scorsi e quello successivo all’arresto dei coniugi avvenuto l’11 gennaio 2007. Il giudice Vittorio Anghileri le ha però respinte in toto e ha infine deciso di rinviare a venerdì 12 ottobre la prosecuzione dell’udienza preliminare per dare tempo al perito della difesa di studiare la nuova relazione depositata ieri dal Ris di Parma.Il dolore di AzouzDurante l’udienza di ieri, si sono infine costituite le parti civili: Azouz Marzouk, marito di Raffaella Castagna e padre del piccolo Youssef, i suoi genitori, e Mario Frigerio, il 65enne marito di Valeria Cherubini, unico superstite della strage, rimasto invalido al 70%. Al contrario, Carlo Castagna, padre di Raffaella e marito di Paola Galli, presente in aula oggi come parte lesa, ha preferito non costituirsi parte civile. Con lui, in aula oggi, c’erano anche i due figli di Castagna. Entrando ieri nel palazzo di giustizia, Azouz Marzouk (che fu il primo sospettato del delitto, tranne poi scoprire che in quei giorni era nel suo Paese d’origine) non ha usato mezzi termini contro gli imputati: «Per loro vorrei la pena di morte». «Vergognose» le dichiarazioni di Olindo RomanoMa poi il 26enne tunisino ha spiegato di aspettarsi dal processo che verrà «minimo due ergastoli» per ciascuno dei suoi ex vicini di casa. Subito dopo l’udienza, Marzouk si è detto «sconvolto» per le affermazioni di Romano e ha dichiarato di non avergli detto niente perché «è inutile parlare con degli animali». Anche l’avvocato Mario Tropenscovino, legale di Marzouk ha definito «vergognose» le dichiarazioni di Olindo Romano. Ma era stato proprio Tropenscovino, nel primo mattino, a non escludere «sorprese» nell’udienza preliminare. Tra le possibili sorprese il legale aveva spiegato potesse esserci «un processo ordinario», ovvero l’ipotesi che gli avvocati degli imputati non richiedessero il rito abbreviato. Oggi le sorprese sono state ancora più grandi.