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25 aprile


Caro Partigiano,ho paura di poter perdere la mia Libertà e la mia dignita di uomo. Sì, proprio quella Libertà per la quale hai lottato e per la quale sei morto. Proprio quella che è costata la vita a tanti padri, a tanti ragazzi e ragazze, a tanti piccoli (ma per me grandi) eroi. Quella che senza la quale il 25 Aprile non esisterebbe. Come può succedere tutto questo? Succede perché di nuovo, come fu un tempo, stanno morendo i nostri fratelli e le nostre sorelle per l’odio che scorre nelle vene dei padroni, dei fascisti e dei mafiosi. Ho paura perché sento che ci vogliono controllare, inquadrare, insegnarci la loro verità come si faceva un tempo con la Gioventù Fascista. Lo stanno facendo con la scuola nella quale, anche se tutti lo stanno dimenticando, si introdurrano delle classi per stranieri e si “riscriveranno i libri di storia, troppo condizionati dalla Resistenza partigiana”. Lo stanno facendo nella Giustizia dove vogliono controllare i Magistrati e il servizio che essi  danno al Paese.Ho paura, caro fratello, perché oggi i fascisti uccidono ancora. Infatti, da quanto sei morto per me,sono successe tante cose orribili: Peppino Impastato è stato ucciso l’8 Maggio del 1978 e con lui tanti altri. Persone che ora si dimenticano, si buttano nel cestino facile dell’oblio...ma che io non dimenticherò mai! Francesco Lorusso, Giorgiana Masi, Davide Dax, Claudio Varalli, Giannino Zibecchi e ancora Ustica, Piazza della Loggia...Carlo Giuliani! Di loro posso immaginare e ricordare i loro volti, nei minimi dettagli, la loro tenacia, grinta, la loro testardaggine. La loro voglia di cambiare,di resistere, di liberarsi dal marcio per un’Italia più bella. Ho paura perché mi hanno detto e mi dicono ogni giorno che i miei amici sono diversi perché palestinesi, magrebini, insomma non italiani. Io penso che non sia vero, non sia giusto. E intanto li ammazzano, proprio come un tempo. L’altro giorno un barcone pieno di migranti è stato raccolto alla deriva da un mercantile turco. Bè, nessuno li voleva...li volevano far morire in mare. C’è stato un litigio tra Governi. Poi l’Italia li ha presi (usando proprio questa parola, come se fossero merce, schiavi non degni di nulla) per metterli in un Centro di prima accoglienza. Un nuovo nome per indicare i campidi concentramento. Un nuovo sinonimo di morte.Poi, amico Partigiano, volevo confidarti un’altra delle mie paure. Io sono innamorato con far folle e profondo. Però ho paura di crescere e di realizzare i miei sogni. Quando sarò abbastanza grande da avere una famiglia, infatti, dovrò lavorare molto. Però non vorrei fare la fine di mio padre che è morto lavorando. Sai come le chiamano? Morti bianche. Non voglio alzarmi una mattina e dare un bacio e non sapere che quello sarà l’ultimo della mia vita. Sono giovane: voglio sorridere, essere pieno di me, spensierato, fiducioso nel mondo, nel domani. Ma loro non vogliono.E pensa che queste cose che ti ho raccontato sono ancor nulla: c’è l’Acqua, che vogliono privatizzare, la Povertà e la debolezza dei più deboli, che vogliono legalizzare. L’altro giorno qualcuno ha detto che tu sei di poco conto, sei un assassino e basta. Quel qualcuno ci sta governando. Capisci perché ho paura di perdere la Libertà? Però, sappi, che non ti deluderò. Fino a che avrò un filo di voce, ogni giorno della mia vitati renderò omaggio e, come facevi un tempo, combattero' le ingiustizie sociali, la povertà, la diseguaglianza, la sofferenza, le morti ingiuste. Sognerò, sogneremo io e la mia generazione, lotteremo, conquisteremo e conserveremo ogni giorno la nostra Libertà di poter gridare: “ORA E SEMPRE RESISTENZA”. Ti voglio bene, un ragazzo, come ce ne sono molti.