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Manuale di antropologia del barese verace


Il barensis peregrinus maritimus (barese in vacanza al mare) si caratterizza peralcuni tra i più curiosi comportamenti del mondo faunistico.I peregrini maritimi si muovono in branco, nidificando in zone larghe abbastanza dapoter contenere la serie di cesti cestini e frigobar che si portano dietro. La struttura èrigidamente patriarcale, ma anche gli anziani del gruppo vengono tenuti in grandeconsiderazione come testimonia il verso "Ou, auuande o nonne!" emesso in taluni casiper invitare il branco ad assistere l'anziano nelle operazioni che ormai stenta a fareautonomamente.Le femmine del branco sono dedite alla supervisione dei cuccioli, che con i loro giochimarcano il territorio sollevando sabbia tutt'intorno e accecando gli sventurati che prendonoil sole sulla stuoia.Infine, i maschi sono deputati alla caccia: Madre Natura li ha resi infatti i più spietatipredatori costieri, superiori anche al temutissimo venditore di cocco bello (mercatorfrigidi cocci).Le vittime preferite del peregrinus maritimus sono essenzialmente molluschi vari, ilgranchio nero (grapsus grapsus) e il polpo (octopus vulgaris).I molluschi vengono pescati con l'aiuto di coltelli prelevati possibilmente dalresidence/albergo più vicino, poi vengono portati sulla spiaggia, aperti dalle femminee mangiati sul posto con una tecnica peculiare di questo straordinario carnivoro,caratterizzata dall'inconfondibile rumore di risucchio emesso nel sorbire il corpo dallavalva.Il peregrinus che, anziché fare il bagno appena sceso in spiaggia come un qualsiasialtro bagnante normale (natans communis), si dirige verso la più vicina area di scogli esi accovaccia presso una conca d'acqua si pone in attesa del granchio nero, altrimentidetto "pelosa". Quest'animale ha sviluppato potenti chele per cacciare e per difendersi,ma spesso non riesce ad avere ragione del terribile peregrinus. L'attacco di uno di questimaestosi predatori costieri è un miracolo di potenza e precisione. Una piccola distrazione,un trascurabile anticipo nel tirare via il "salipcio" (gamberetto usato come esca) potrebbecostargli un polpastrello. Ma il più delle volte l'attacco va a buon fine e per il granchionon c'è più niente da fare.Infine, quando un peregrinus riesce a catturare un polpo, la sua preda preferita, l'interobranco viene reso partecipe del trionfo: il maschio si reca dai suoi simili con il suobottino ancora vivo in mano e, per dimostrare la propria supremazia sugli altri, gli tiraun morso letale sulla testa. Poi gioca con il cadavere, sventolandolo davanti alle femmineo mettendoglielo in testa ed esponendolo ai cuccioli, che vi infieriscono con palette esecchielli. Il culmine del rituale si ha però quando il peregrinus, sotto gli occhi attonitidei turisti terrificati (perambulatores tèrriti) cerca il più vicino scoglio piatto e vi scagliaripetutamente il polpo, forse per farsi notare da qualche esemplare di gnocca spiaggiatanella sadica operazione nota come "arrezzà u pulpe".Perché il peregrinus maritimus compia ogni volta questi gesti rituali è un mistero.Rimangono però il fascino ineguagliabile del movimento della tipica pancia da Peronisotto la canottiera larga e stinta mentre torna orgoglioso nella tana dagli ombrellonipsichedelici o i caratteristici versi di godimento degli altri membri del branco mentreconsumano la preda cruda sotto l'ombrellone. Poche sono le specie animali emozionanticome questi miracoli dell'arte predatoria.