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calciopoli....la farsa continua!


                          
La Juventus e i suoi tifosi possono ancora sperare di riavere indietro i due scudetti revocati nell'estate calciopoliana del 2006. Già, perchè "il processo sportivo si potrebbe riaprire", ha dichiarato sorprendentemente Paco D'Onofrio, legale di Luciano Moggi, intervenendo nella trasmissione radiofonica bianconera "Stile Juventus", in onda ogni lunedì, mercoledì, giovedì e venerdì alle 21 presso l'emittente privata Nuova Spazio Radio di Roma. Ecco le dichiarazioni più significative rilasciate dal legale dell'ex direttore generale della Juventus, che ha dialogato con lo speaker del programma Nicola De Bonis, e con l'opinionista Antonello Angelini, conduttore della trasmissione televisiva sulla Signora, "La Juve è sempre la Juve".Angelini: "L'altro giorno navigando un po' su internet, ho trovato l'articolo 39 del codice di giustizia sportiva. E' molto lungo, ma dice in sostanza che qualora intervenissero fatti nuovi, nuove testimonianze, alcune cose che in qualche modo non sono state evidenziate in sede processuale, si può riaprire quello stesso processo e farne uno nuovo".Avvocato D'onofrio: "E' la revisione"De Bonis: "Facciamo chiarezza. Dunque si potrebbe addirittura riaprire il processo sportivo di Calciopoli?"Avvocato D'Onofrio: "Certo. Questo è il presupposto che la federazione finora ha sempre negato. Ma in realtà ci è venuto in aiuto indovinate chi? Guardiola. E vi spiego perchè. Perchè la revisione è quell'istituto processuale che dice che quando la sentenza viene emessa sulla base di alcune circostanze e di alcuni fatti , e poi nel corso del tempo ne emergono degli altri che avrebbero dovuto portare a una sentenza diversa, c'è l'obbligo di riaprire il processo, di rivalutare in ragione delle nuove prove, dei nuovi elementi. Però la giustizia sportiva, su questo punto, ha sempre detto che un'eventuale assoluzione in sede penale non costituisce per la giustizia sportiva un fatto nuovo. Perchè dicono: 'Noi giudici sportivi apparteniamo ad un ordinamento autonomo", cioè non risente delle decisioni statali. Bizzarra come ricostruzione, ma hanno sempre sostenuto questo. Perchè dico che ci viene in soccorso Guardiola? Perchè in realtà due o tre mesi fa si è verificato questo precedente: Guardiola, vi ricorderete, quando giocava col Brescia, fu trovato positivo al doping. Si difese dicendo che non era vero, ma i giudici sportivi non vollero credergli e gli comminarono la sanzione. Lui non si è mai rassegnato ed è andato davanti alla giustizia penale, che ovviamente ha i suoi tempi. Guardiola nel frattempo ha smesso di giocare ed è diventato un brillantissimo allenatore come tutti sappiano. Successivamente il giudice penale di Brescia gli ha dato ragione e in base alla sentenza di assoluzione penale è tornato davanti alla giustizia sportiva italiana, la quale ha dovuto riconoscere la validità della pronuncia penale e ha annullato la sanzione sportiva. Una sanzione che ovviamente non era più - come dire - cogente, perchè nel frattempo Guardiola si era ritirato, ma lui chiedeva comunque che il suo curriculum restasse pulito. Non voleva chiudere con l'onta di una squalifica per doping. Tutto questo che cosa ha comportato? Che costituisce un precedente. In ambito federale hanno sempre detto che un'eventuale sentenza assolutoria da Napoli, non costituirebbe motivo di riapertura del processo sportivo. Ma adesso questo non lo possono più dire".De Bonis: "Questo stravolge un po' tutto..."Angelini: "Volevo aggiungere una piccola polemica. Il professor Sandulli ha spiegato in varie trasmissioni che la giustizia sportiva era una cosa e la giustizia penale era un'altra cosa, facendo l'esempio della cravatta al circolo. Io però faccio un altro esempio: al circolo, inteso come mondo calcio, è vietato calpestare le aiuole. Se in un processo di qualunque tipo viene fuori che io quelle aiuole non le ho calpestate, come fa il circolo a non riconoscere che davanti a un giudice ordinario io quelle aiuole non le ho calpestate? L'esempio di Sandulli è strumentale".Avvocato D'Onofrio: "E' proprio questo il punto su cui la giustizia sportiva ha un grandissimo imbarazzo. E tutte le volte che io ho avuto dei confronti televisivi con loro, l'ho sempre spuntata. Non perchè io sia particolarmente brillante, ma perchè sono onesto intellettualmente. Il problema non è valutare un fatto in modo diverso, perchè lì convengo con loro: il giudice penale segue il codice penale, il giudice sportivo segue il codice di giustizia sportiva. Qui il problema è a monte. Cioè, se un giudice penale sentenzia che il fatto non si è proprio verificato, tu non mi puoi dire che mi condanni perchè la norma sportiva condanna quel fatto in modo diverso. Il fatto proprio non sussiste. Non l'ha detto chiunque. L'ha detto il giudice statale, lo ha detto un giudice in nome e per conto della Repubblica italiana. Non è affatto smentibile".Angelini: "Vi faccio un esempio, accaduto nei circoli romani. C'è stata una rissa in un campo da calcetto, uno è stato espulso, è andato davanti alla giustizia ordinaria e ha dimostrato che il primo ad alzare le mani è stato l'altro. E hanno dovuto riammetterlo al circolo".Avvocato D'Onofrio: "Volevo suggerirvi una riflessione legata al processo di Napoli, sull'ipotesi della possibile ricusazione del presidente del collegio del Tribunale che si sta occupando del processo penale: questa donna si è permessa, nel corso di un'udienza, rispetto ad una richiesta di testimonianze infinita, di dire: 'Io vorrei arrivare quanto prima a sentenza, anche perchè abbiamo altri processi e ben più importanti da fare'. Siccome non fa parte della Procura di Aosta, ma di quella di Napoli - dove è facile immaginare che ci siano processi legati alla criminalità organizzata, dove si parla di omicidi, traffico di stupefacenti - è giusto che si sia espressa in questo modo. Eppure, una formulazione lessicale così pacifica e condivisibile, è stata presa a pretesto dai pubblici ministeri per ricusare il giudice. Cioè stanno chiedendo al Tribunale di sottrarre la competenza a questo giudice, perchè, secondo loro, dietro questa frase, si potrebbe celare già un'anticipazione dell'assoluzione di Moggi. Capite com'è cervellotica? Sapete per quale motivo la cosa è così sottile? Perchè se un giudice viene ricusato, il processo deve ricominciare da zero, si deve ricominciare dalle udienze preliminari. E data la consistenza di questo processo si rischia la prescrizione. Allora, se io sono un pubblico ministero e, come dichiaro da tre o quattro anni, ho delle prove talmente schiaccianti che sicuramente l'imputato finirà in galera, secondo voi, di cosa avrò bisogno? Di un processo rapido o di un processo lento? Certamente di un processo rapido. E allora perchè chiedo la ricusazione?"Angelini: "Non solo. Aggiungo una cosa. Innanzitutto hanno chiesto la ricusazione solo del presidente, mentre i giudici sono tre, e sono tre donne. Quindi, non è che decide lei da sola. Poi tra l'altro già è stata fatta una richiesta di ricusazione del giudice da parte delle parti civili proprio per le stesse motivazioni. Ed è stata già respinta dalla Corte d'Appello. Dunque, questo vuol dire che se per caso la Corte d'Appello decidesse in senso diverso, ci sarebbe da preoccuparsi della giustizia italiana....Avvocato D'Onofrio: "Io che sono una persona dotata di malafede, ragiono in questi termini: "Ad certo punto un pubblico ministero si accorge che dopo tre anni tutto il castello accusatorio ha portato a tutta una serie di illazioni, e all'improvviso, piano piano, si sgretola, mettendolo di fronte al rischio di dover giustificare all'erario perchè ha speso decine e decine di migliaia di euro dei contribuenti per intercettazioni che non servono a nulla e non provano nulla. Andando in prescrizione, invece, il pm si avvantaggia di un dato, e cioè il dubbio, perchè la prescrizione lascia ovviamente il dubbio che una persona sia innocente. o colpevole. Certo si dirà, la prescrizione è un atto disponibile e Luciano Moggi potrebbe rinunciare alla prescrizione. Questo è anche vero. Ma non si può giocare al rialzo. Non puoi far gravare sull'imputato il rischio che il processo vada in prescrizione. Questo è paradossale. Cioè, per anni fai delle indagini, dici che hai delle super prove, che ormai sono imputato e non posso difendermi perchè ci sono argomenti in senso contrario e poi tu rallenti il processo, subentra la prescrizione e il dubbio deve rimanere su di me che non rinuncio alla prescrizione. E' singolare questo fatto".