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5 maggio.....per non dimenticare.....ahahahah


Intercettazione Facchetti Bergamo: “digli che è determinante”.E se usassimo il metodo Auricchio?
Ieri sera a Matrix abbiamo potuto ascoltare una delle telefonate per la difesa mai trascritte e che “piaccia o non piaccia” per il pm di Napoli Narducci non sarebbe dovuta esistere. Lo dico subito, però: personalemente sono garantista, non forcaiolo. E allora mettiamo subito in chiaro che, per me (ma anche per Sandulli, per citare una fonte onorevole), affinchè possa consumarsi un illecito sportivo classico, dovrebbero realizzarsi una serie di elementi, uno dopo l’altro, tutti tassativi:la richiesta (esplicita o implicita) di essere aiutato da un direttore arbitralel’accettazione/connivenza da parte del designatorela comunicazione all’arbitro della volontà del richiedentel’accettazione dell’arbitroil comportamento dell’arbitro che dolosamente sbagliaNell’intercettazione che andremo a sentire di seguito, rivelata in esclusiva ieri notte a Matrix, su Canale 5, mancano gli ultimi tre decisivi passaggi. La telefonata intercorre tra Giacinto Facchetti, allora presidente dell’Inter, e Paolo Bergamo, designatore arbitrale. E’ l’11 Maggio 2005, vigilia dell’andata della semifinale di Coppa Italia contro il Cagliari. L’Inter, che a quei tempi ovviamente non vinceva mai niente e che alla Coppa nazionale ci teneva eccome, comincia un lavoro di pressione (così facevan tutti? Certo! Ma vale pure per Moggi allora..).Facchetti comunica a Bergamo di “aver controllato lo score” con l’Inter dell’arbitro Bertini, designato per la gara, e chiede a Bergamo di riferire all’arbitro che “domani è determinante”. La risposta è rassicurante: “ma viene bene, vedrai, perché è un ragazzo intelligente e ha capito ora come si cammina. C’è voluto un po’ per capire, ma insomma, meglio tardi che mai”. Insomma, per tornare allo schema postato all’inizio, i primi due punti paiono configurarsi. Gli altri, ovviamente, non ci è dato sapere se si siano mai realizzati (e perciò dobbiamo considerare come se non fossero mai avvenuti).Qualcuno, però, nei confronti di Luciano Moggi e dei “cupolari”, ha deciso si dovesse applicare un metodo di interpretazione del’illecito differente, più fai-da-te, meno garantista: quello del rapporto causa-effetto tra telefonate (di altri soggetti non arbitri) e tabellini sportivi. Abbiamo letto ieri una tecnica simile utilizzata nella sentenza CAF di Cesare Ruperto nei confronti di Chievo-Fiorentina arbitrata da Dondarini, ma il col. Auricchio ha di fatto costruito tutta la sua indagine su Gazzetta dello Sport e Repubblica, senza ulteriori riscontri.Per una volta proviamo, per gioco, a farlo noi. Questo è ciò che scrive Andrea Sorrentino su La Repubblica:Al 4′ Carini combina un pasticciaccio su un pallone innocuo che arriva da metà campo, toccandolo con le mani un metro fuori dall’ area praticamente senza avversari davanti: Bertini dovrebbe espellerlo ma lo ammonisce soltanto (eppure la regola parlerebbe chiara), falsando così il prosieguo della partita. Alla fine il presidente Cellino dirà: «Si vede che devono far vincere qualcosa all’ Inter. A questo punto non so se serva andare a San Siro la prossima settimana».Comunque all’ingiustizia rimedia subito Zola: il suo destro su punizione dai 17 metri è un buffetto dolcissimo al pallone che si addormenta in rete sotto l’ incrocio alla destra di Carini. L’ Inter pareggia subito: corner, mischia nell’ area piccola, palla che rimbalza dal braccio di Cambiasso al destro di Martins che è rapidissimo a deviare in rete per il suo ventunesimo gol stagionale, ma anche qui Bertini sbaglia perché il tocco di Cambiasso è irregolare. Ripeto: non è così che si dovrebbe giudicare la vita e la carriera di una persona, ma c’è qualcuno che lo ha fatto.Di seguito vi posto la trascrizione della telefonata:Facchetti: “Guarda che ho guardato, ho guardato lo score di Bertini (ndr quando ha arbitrato l’Inter)…quattro vittorie, quattro pareggi, quattro sconfitte…”Bergamo: “Porca miseria, facciamo cinque, quattro, quattro allora…eheheh”Facchetti: “Eheheh…”Bergamo: “Ma vittorie però…”Facchetti: “Digli che è determinante domani”Bergamo: “Si, no lo devi sentire ora, mi ha chiamato ma non potevo rispondere”Facchetti: “E’ determinante, ha fatto dodici partite, quattro, quattro, quattro…”Bergamo: “Una, dici te, una la smuove, ma deve smuovere quella che comincia per “V””Facchetti: “Quella giusta, quella giusta, quella giusta”Bergamo: “Sì, ma viene, vedrai, bene, perché è un ragazzo intelligente e ha capito ora come si cammina. C’è voluto un po’ per capire, ma insomma, meglio tardi che mai”