Un blog creato da juvhero il 16/02/2007

***T®iL£y***

ALL GOOD THINGS... UN RITROVO DI AMICI VERI!!! QUI SI NARRANO ED AVVENGONO STORIE DI ORDINARIA FOLLIA........E SE NON AVETE UN ALTO TASSO DI IRONIA, QUESTO BLOG NON FA PER VOI!!!!!!!!

 
 
 
 
 
 

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La direzione non si assume responsabilità alcuna nei confronti di nessuno.

E' quindi a vostro rischio e pericolo la sosta in zona, sopra vedete illustrato uno dei casi più diffusi di effetti collaterali!!!

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IO SPERIAMO CHE ME LA CAVO......

Post n°749 pubblicato il 21 Maggio 2010 da juvhero
 

QUESTO E' UN POST ANTISTRESS!!!!

ORMAI SONO RIDOTTA COSI'!!!!!!!!!

E MANCA OLTRE UN MESE ALL'INIZIO DELL'ESECUZIONEEEE!!!!

HO DECISO!!!!! FACCIO COSI'!!!!

E IL GIORNO DEGLI ESAMI!!!!

IL MESSAGGIO E':


!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

 

 
 
 

5 maggio.....per non dimenticare.....ahahahah

Post n°748 pubblicato il 05 Maggio 2010 da juvhero
 

Intercettazione Facchetti Bergamo: “digli che è determinante”.
E se usassimo il metodo Auricchio?

Ieri sera a Matrix abbiamo potuto ascoltare una delle telefonate per la difesa mai trascritte e che “piaccia o non piaccia” per il pm di Napoli Narducci non sarebbe dovuta esistere. Lo dico subito, però: personalemente sono garantista, non forcaiolo. E allora mettiamo subito in chiaro che, per me (ma anche per Sandulli, per citare una fonte onorevole), affinchè possa consumarsi un illecito sportivo classico, dovrebbero realizzarsi una serie di elementi, uno dopo l’altro, tutti tassativi:

  • la richiesta (esplicita o implicita) di essere aiutato da un direttore arbitrale
  • l’accettazione/connivenza da parte del designatore
  • la comunicazione all’arbitro della volontà del richiedente
  • l’accettazione dell’arbitro
  • il comportamento dell’arbitro che dolosamente sbaglia

Nell’intercettazione che andremo a sentire di seguito, rivelata in esclusiva ieri notte a Matrix, su Canale 5, mancano gli ultimi tre decisivi passaggi. La telefonata intercorre tra Giacinto Facchetti, allora presidente dell’Inter, e Paolo Bergamo, designatore arbitrale. E’ l’11 Maggio 2005, vigilia dell’andata della semifinale di Coppa Italia contro il Cagliari. L’Inter, che a quei tempi ovviamente non vinceva mai niente e che alla Coppa nazionale ci teneva eccome, comincia un lavoro di pressione (così facevan tutti? Certo! Ma vale pure per Moggi allora..).

Facchetti comunica a Bergamo di “aver controllato lo score” con l’Inter dell’arbitro Bertini, designato per la gara, e chiede a Bergamo di riferire all’arbitro che “domani è determinante”. La risposta è rassicurante: “ma viene bene, vedrai, perché è un ragazzo intelligente e ha capito ora come si cammina. C’è voluto un po’ per capire, ma insomma, meglio tardi che mai”. Insomma, per tornare allo schema postato all’inizio, i primi due punti paiono configurarsi. Gli altri, ovviamente, non ci è dato sapere se si siano mai realizzati (e perciò dobbiamo considerare come se non fossero mai avvenuti).

Qualcuno, però, nei confronti di Luciano Moggi e dei “cupolari”, ha deciso si dovesse applicare un metodo di interpretazione del’illecito differente, più fai-da-te, meno garantista: quello del rapporto causa-effetto tra telefonate (di altri soggetti non arbitri) e tabellini sportivi. Abbiamo letto ieri una tecnica simile utilizzata nella sentenza CAF di Cesare Ruperto nei confronti di Chievo-Fiorentina arbitrata da Dondarini, ma il col. Auricchio ha di fatto costruito tutta la sua indagine su Gazzetta dello Sport e Repubblica, senza ulteriori riscontri.

Per una volta proviamo, per gioco, a farlo noi. Questo è ciò che scrive Andrea Sorrentino su La Repubblica:

Al 4′ Carini combina un pasticciaccio su un pallone innocuo che arriva da metà campo, toccandolo con le mani un metro fuori dall’ area praticamente senza avversari davanti: Bertini dovrebbe espellerlo ma lo ammonisce soltanto (eppure la regola parlerebbe chiara), falsando così il prosieguo della partita. Alla fine il presidente Cellino dirà: «Si vede che devono far vincere qualcosa all’ Inter. A questo punto non so se serva andare a San Siro la prossima settimana».

Comunque all’ingiustizia rimedia subito Zola: il suo destro su punizione dai 17 metri è un buffetto dolcissimo al pallone che si addormenta in rete sotto l’ incrocio alla destra di Carini. L’ Inter pareggia subito: corner, mischia nell’ area piccola, palla che rimbalza dal braccio di Cambiasso al destro di Martins che è rapidissimo a deviare in rete per il suo ventunesimo gol stagionale, ma anche qui Bertini sbaglia perché il tocco di Cambiasso è irregolare.

Ripeto: non è così che si dovrebbe giudicare la vita e la carriera di una persona, ma c’è qualcuno che lo ha fatto.

Di seguito vi posto la trascrizione della telefonata:

Facchetti: “Guarda che ho guardato, ho guardato lo score di Bertini (ndr quando ha arbitrato l’Inter)…quattro vittorie, quattro pareggi, quattro sconfitte…”
Bergamo: “Porca miseria, facciamo cinque, quattro, quattro allora…eheheh”
Facchetti: “Eheheh…”
Bergamo: “Ma vittorie però…”
Facchetti: “Digli che è determinante domani”
Bergamo: “Si, no lo devi sentire ora, mi ha chiamato ma non potevo rispondere”
Facchetti: “E’ determinante, ha fatto dodici partite, quattro, quattro, quattro…”
Bergamo: “Una, dici te, una la smuove, ma deve smuovere quella che comincia per “V””
Facchetti: “Quella giusta, quella giusta, quella giusta”
Bergamo: “Sì, ma viene, vedrai, bene, perché è un ragazzo intelligente e ha capito ora come si cammina. C’è voluto un po’ per capire, ma insomma, meglio tardi che mai”

 
 
 

Damato, l' arbitro interista che stravede per Cassano....ma che bella personcina!!!

Post n°747 pubblicato il 26 Aprile 2010 da juvhero
 

Damato, l' arbitro interista che stravede per Cassano

Il tifo tra gli arbitri non conta. E agli scettici da Bar sport del lunedì mattina basta chiedere conferma alla giacchetta nera barlettana Antonio Damato, 29 anni, interista da sempre. Cinque anni fa, durante la finale scudetto del campionato aAlievi tra la "sua" Inter e la Lazio, non ci ha pensato due volte a fischiare un rigore a favore della squadra romana. Il fato (benevolo) volle poi che dal dischetto il pallone non arrivò mai in rete e che i nerazzurri vincessero il tricolore. Nel presente, per fortuna di Antonio, il piede di Vieri e Ronaldo fa spesso rima con il goal. E la sua carriera arbitrale sembra esplosa ormai definitivamente. Tant' è che domani pomeriggio scenderà sul terreno di gioco di Lecco per la gara contro il Lumezzane, sua prima partita di C1 in una carriera che si prospetta foriera di mille soddisfazioni. Tutto era cominciato una dozzina di anni fa in una partita tra ragazzini al vecchio stadio di Barletta. Per gioco, tra l' altro, visto che l' oggetto del desiderio non erano tanto i cartellini e il fischietto quanto la tessera per entrare gratuitamente allo stadio (un classico per gli arbitri alle prime armi). Con il tempo, invece, è nata ed esplosa la passione. Nel mezzo ci sono state belle esperienze vissute, tanti nuovi posti conosciuti e fortunatamente nessun' aggressione (un altro classico, purtroppo, sui campi cosiddetti minori). Antonio ne ha visti davvero tanti di calciatori. La maggior parte, racconta, ha appeso «le scarpe a qualche tipo di muro e adesso vive dentro un bar». Qualcun altro non ha avuto paura di tirare un calcio di rigore, invece, e adesso gira in serie A. Nomi? Pinzi dell' Udinese, Marazzina (la sorpresa del Chievo), Daniele Conti (il figlio del grande Bruno). E naturalmente Antonio Cassano. Com' era? Praticamente com' è oggi. Dribblomane, sfrontato con i compagni, ma educato e disciplinato con il direttore di gara. «Un signore», per Antonio. Che ricorda anche con piacere le giocate di Mitri del Martina Franca e di Stroppa, ai tempi del Foggia di Zeman, incontrato in un' amichevole contro il San Severo. La vita di un arbitro, a questi livelli, è a quella di un atleta a tutti gli effetti. Damato si allena tre volte a settimana. E in serata fa sempre un salto nella sua sezione, a Barletta, dove rappresenta un importante punto di riferimento per tutti i colleghi più giovani di lui. La carriera, inevitabilmente, lo ha portato a trascurare altri aspetti della sua vita. Primo di tutti gli affetti. «Non è facile trovare una ragazza che sia pronta ad accettare questi ritmi. Il sabato e la domenica, in pratica, non ci sono mai». Adesso è single, ma non ha perso la speranza. D' altronde il suo cartellino vincente potrà sempre essere il fascino della divisa. - GIULIANO FOSCHINI

 
 
 

MOGGI CONTRO TUTTI

Post n°746 pubblicato il 16 Aprile 2010 da juvhero
 

 "Elkann ha rovinato la Juve. Poi Moratti e la Telecom.."
LUNGA INTERVISTA RILASCIATA STAMANE A MAURIZIO BELPIETRO E TRASCRITTA INTEGRALMENTE DA TUTTOJUVE.COM
16.04.2010 10.42 di Ottaviano Caraffa  
© foto di Filippo Gabutti

Anche stamane Luciano Moggi è stato ospite della rubrica 'La telefonata di Maurizio Belpietro', in onda su Canale 5, all'interno del programma Mattino Cinque. Stavolta, però, non è intervenuto telefonicamente, come ieri, ma fisicamente. TuttoJuve.com ha trascritto integralmente la lunga intervista rilasciata stamane dall'ex direttore generale della Juventus negli studi di Mediaset:


Moggi, i suoi legali hanno scovato queste 75 telefonate che getterebbero una luce nuova sulla vicenda Calciopoli...
"C'è da stabilire perchè queste qui non sono state immesse nel processo. Però a prescindere da questo, non è che i difensori miei vanno alla ricerca di imputazioni diverse; secondo me non hanno fatto niente neppure quelli che stanno nelle 75 intercettazioni. E' soltanto un modo per dimostrare che sostanzialmente parlavano tutti di tutto, e con tutti. Hanno ancorato tutto il discorso alla Juventus, che era ormai debole perchè priva dell'Avvocato Agnelli e del Dottor Agnelli, mettendo sotto osservazione solo la Juventus e i suoi dirigenti".

Tutti colpevoli, nessun colpevole?
"Ma non è cosi. Io credo non ci sia nessuno colpevole, anche perchè non sono reati quelli di interessarsi della propria società. Qui non si parla di gente che ha dato del denaro...".

Cioè, Lei dice, "Io non ho mai dato del denaro agli arbitri.."
"Noi non ne avevamo, quindi non avevamo problemi (ride, ndr). Eravamo una società ricca, ma senza soldi. Eravamo una società mediaticamente eccellente, ma erano quasi tutti contro di noi. Questa era la Juventus che combatteva contro tutti...".

Ma i contatti con gli arbitri, sono cose normali? Sono giusti, giustificati? E' giusto che dei dirigenti parlino con degli arbitri?
"Facciamo una premessa d'obbligo: lei ricorderà che a Natale c'era la famosa cena cosiddetta delle beffe, nella quale praticamente si diceva che i dirigenti dovevano avere un rapporto cordiale con arbitri e designatori. Questo a prescindere, ma non è detto che si debba parlare con gli arbitri per vincere una partita; questo io non l'ho mai fatto e neppure lo farò. Al posto di parlare con gli arbitri parlavo con i miei giocatori che sono andati in noce a Berlino a vincere i campionati del mondo; nelle squadre, Italia e Francia, bastavano loro per vincere le partite. Ovviamente ci sono degli inframezzi che sostanzialmente hanno bisogno di delucidazioni e di sapere cosa fanno tutti di tutto, perchè una squadra di calcio è un'azienda e bisogna sapere quello che succede intorno a questa azienda, in quanto il business è talmente tanto che tutti vogliono vincere. Nessuno vuole perdere".

Moggi, oggi il Corriere della Sera le rimprovera una cosa: dice che Lei chiamava gli arbitri, mentre negli altri casi erano gli arbitri che chiamavano i dirigenti sportivi. E qui starebbe la differenza: lei avrebbe fatto 450 telefonate e gli altri meno...
"Guardi, il problema non è neppure questo. Il Corriere della Sera e la Gazzetta dello Sport non vanno neppure tenuti in considerazione per queste cose qui, perchè hanno sempre tenuto una politica e tengono ancora quella".

Una politica contro di Lei?
"Sì decisamente contro. Contro la Juventus e contro di noi. Qui si fa anche un errore dicendo 'contro di me': ma mica sono solo! Qui siamo in tanti. Il problema, quindi, me lo sono messo sulle spalle e lo porto avanti. Quando si dice il fatto di parlare con gli arbitri, mi trovino intercettazioni dove io ho parlato con gli arbitri. Io non ho parlato con gli arbitri. Ho parlato quando venivano nello spogliatoio. Non avevo bisogno di parlare con gli arbitri. Era la formazione che parlava da sola in campo. Io adesso sfido il Corriere della Sera a trovarmi un'intercettazione dove io parlo con un arbitro, quando invece ora nelle 75 intercettazioni si trovano in gran maggioranza quelli che hanno avuto lo scudetto. Quindi era lo scudetto degli onesti? Sarà ancora lo scudetto degli onesti, ma....il Pm nel 2008 ha detto: 'Mi dispiace dovervi dire che non esistono telefonate dell'Inter'. Adesso vorrei sapere cosa dice dopo aver visto queste telefonate...".

Il figlio di Facchetti ha detto che si tratta di un'inaccettabile falsificazione dei dati...
"Non rispondo, non merita neppure risposta. Intanto proprio per gettare un po' di fumo, una cortina fumogena, hanno detto: 'Ah non è stato Facchetti a parlare di Collina'. Ma è ininfluente il fatto che parlino di Collina o non parlino di Collina. E' ininfluente che lo dica il designatore. A parte che l'ha detto Facchetti e lo ha testimoniato anche Bergamo. Comunque è ininfluente la cosa, perchè Facchetti ha telefonato prima della partita dell'Inter per parlare non di donne, nè di film, ma per parlare di un qualcosa che riguardava la partita, la griglia e gli arbitri da mandare. Ha detto precisamente: 'Mandatemi il numero uno'. Il numero uno era Collina".

Ma questo grande scandalo, dunque, è stato un grande inganno? Qual'era l'obiettivo? Far fuori Lei o far fuori....
"Far fuori una società che praticamente dava fastidio a tutti per i propri dirigenti. Poi dopo si è immischiata la morte dell'Avvocato Agnelli e del Dottor Agnelli, ergo se non succedeva questo qui..."

Lei se l'è presa anche con il nipote dell'Avvocato Agnelli....
"No, io non me la sono presa col nipote...".

Nella lettera che Lei ha scritto...
"Io gli ho detto quello che pensavo: che non ci ha difeso e ci ha messo all'indice di fronte a tutti. Sapeva già che non ci poteva difendere e non ci doveva difendere, perchè già nel 2004 aveva parlato con Blanc in Africa per dirgli che doveva sostituire me e Giraudo. Lui nel 2004 sapeva già quello che doveva fare e lo ha fatto. Beato lui. I risultati non gli danno ragione. I tifosi - che fanno male in certi casi ad esagerare -, certamente erano abituati ad una squadra vincente e adesso quella squadra non c'è più. E' una squadra tutta da ricostruire, grazie a John Elkann".

Ci sono delle responsabilità anche di altri dirigenti, di Federcalcio...
"Ecco, io qui non so, è un punto interrogativo sul quale dovrò riflettere parecchio, perchè queste cose non c'erano nel processo; non so se sono state messe da parte volutamente, comunque qualcuno dovrà risponderne e dovrà chiarire questa cosa, perchè è sicuramente un qualcosa che ha portato alla luce in maniera decisamente negativa la Juventus, mentre ci sono altri che facevano peggio della Juventus. Ma non reati, ripeto, nell'interesse della propria società andavano avanti come treni. Io, caro direttore, mi ero accorto di queste cose ed è per questo che sorvegliavo, è per questo che nel primo interrogatorio che ho fatto, ho detto che c'era uno spionaggio industriale. E di Telecom ancora non si parlava. Poi è venuta fuori Telecom, poi è venuto fuori Tavaroli...".

Dice che c'entra anche Tavaroli nella sua vicenda?
"Esiste un interrogatorio di Tavaroli in cui Tavaroli dice al Pm: 'Mi ha chiamato Moratti in ufficio alla Saras e c'era anche Facchetti. E mi hanno detto che Facchetti era il mio referente per queste determinate cose. Abbiamo chiamato chiamato Cipriani ed è andata avanti la cosa...'. Quindi è tutto un insieme che ha fatto sì che la Juventus fosse la strega di un qualcosa....".

Vincevate troppo?
"Probabilmente. Ma facendo così qualcuno magari ha pensato: 'Si tolgono loro e poi noi facciamo quello che vogliamo'. E in effetti tutto quello che è successo da quel momento ad oggi, sta a testimoniarlo".

Moggi, oggi c'è la grande sfida Inter-Juventus: ci faccia un pronostico...
"Come forze, sicuramente, dovrebbe vincere l'Inter, però è una partita in cui rinascono gli stimoli e tutti vogliono fare bella figura a San Siro. Poi la Juventus ha anche una buona prospettiva, per quello che è successo fino a poco tempo fa a San Siro stesso. Ha una cabala abbastanza positiva. Può anche darsi che riesca a fare un pareggio, ma è chiaro che se pareggiasse, la Roma ne approfitterebbe. Anche se io sono convinto che la Lazio può creare dei problemi ai giallorossi per la vittoria del campionato".

Lei chiedo infine un ricordo di Raimondo Vianello, visto che lo conosceva...
"Questa è una cosa veramente spiacevole. Purtroppo sono cose della vita. Io avevo un ottimo rapporto con Raimondo, che ha portato avanti delle trasmissioni sportive. Devo dire che mi dispiace per l'uomo e per l'attore, ma soprattutto per l'uomo. Era una persona così perbene, non alzava mai la voce. Io faccio veramente le condoglianze alla moglie. E' una perdita sicuramente grave per l'uomo e per l'attore, però io dico per l'uomo, perchè era davvero una brava persona".

 
 
 

misteri di morattopoli!!!!!

Post n°745 pubblicato il 07 Aprile 2010 da juvhero
 

 
 
 
 
 
 
 
 
 

EVVIVA LE TISANEEEEEEEEEEEEE!!!!!!!!!!

 
 
 
 
 
 
 

VIP FOREVER

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***LA MIA MUSA ISPIRATRICE ***

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

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L'AMICIZIA......

 

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Forse per il mondo sei solo una persona, ma per qualche persona sei tutto il mondo. (Gabriel García Marquez)

 Trova il tempo di essere amico:
è la strada della felicità.
~ Madre Teresa di Calcutta ~

... nella solitudine, nella malattia, nella confusione, la semplice conoscenza dell'amicizia rende possibile resistere, anche se l'amico non ha il potere di aiutarci. È sufficiente che esista. L'amicizia non è diminuita dalla distanza o dal tempo, dalla prigionia o dalla guerra, dalla sofferenza o dal silenzio. È in queste cose che essa mette più profonde radici. È da queste cose che essa fiorisce...
(Pam Brown)

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PER IL MIO PAPA'

A MIO PADRE

BABBO

 

Se la stagione era dura
facevi nascere la primavera.
Illuminavi la stanza di stelle,
di lucciole, di fiammelle,
la riempivi di fiori,
di trilli, di canti, di odori:
Gli angeli venivano a cento
avvolti nel velo del vento
e con i gigli fatati
sfioravano i nostri occhi,
ci davano sogni incantati,
facevan di noi lievi fiocchi,
fiocchi leggeri in cammino
per un viottolino di stelle........
Babbo, che nostalgia
di sedere sui tuoi ginocchi,
di sentire nel sonno
i tuoi occhi vegliarmi.
E addormentare il mio dolore,
e addormentare il mio tormento,
essere un fiocco nel vento
e un canto per il tuo cuore.
Ma se ti vengo accanto
nella casina di terra,
quella che ti rinserra
e dove sei tutto solo,
non c'è per te che il mio pianto,
non c'è per me che il tuo canto,
nel canto dell'usignolo.

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(per il mio papà)

Lilla Lipparini (1951/1952)

 

 
 
 
 
 
 
 

VIVI LA VITA! TERESA DI CALCUTTA

 

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Vivi la vita
La vita è un'opportunità, coglila.
La vita è bellezza, ammirala.
La vita è beatitudine, assaporala.
La vita è un sogno, fanne una realtà.


La vita è una sfida, affrontala.
La vita è un dovere, compilo.
La vita è un gioco, giocalo.
La vita è preziosa, abbine cura.
La vita è una ricchezza, conservala.
La vita è amore, godine.
La vita è un mistero, scoprilo.
La vita è  promessa, adempila.
La vita è tristezza, superala.
La vita è un inno, cantalo.
La vita è una lotta, accettala.
La vita è un'avventura, rischiala.


La vita è felicità, meritala.
La vita è la vita, difendila.


Madre Teresa

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PER ARIANNA - 2007 ANNO DEL DELFINO

 

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DEDICATO A KORADGL1

Questo box lo dedico ad una persona e ad una frase che mi hanno colpito tanto:Lentamente muore chi abbandona un progetto prima di iniziarlo, chi non fa domande sugli argomenti che non conosce, chi non risponde quando gli chiedono qualcosa che conosce. Evitiamo la morte a piccole dosi, ricordando sempre che essere vivo richiede uno sforzo di gran lunga maggiore del semplice fatto di respirare. Soltanto l'ardente pazienza porterà al raggiungimento di una splendida felicita'.(Pablo  Neruda)

 
 
 
 
 

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