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Jannacci e Califano, in 24 ore due lutti nel mondo della musica


È accaduto tutto in poche ore, nei giorni che hanno segnato l'approssimarsi della Pasqua. Due eventi luttuosi, uno a Milano e l'altro a Roma, che hanno colpito come dardi il mondo della musica, seppure da angolature così diverse tra loro. Prima la scomparsa del grande Enzo Jannacci: il medico-poeta cantore degli ultimi, l'inventore di una comicità surreale che non è mai passata di moda, se n'è andato venerdì santo a Milano. E poi, mentre Milano si preparava ad accogliere Jannacci nella Camera ardente, allestita al teatro Dal Verme, per consentire l'abbraccio collettivo, è morto ad Acilia (Roma) Franco Califano, il "Califfo": poeta trasgressivo, romano d'adozione e di temperamento. Una coincidenza temporale che ha lasciato molti senza fiato. «Sono affranto. Questa è una Pasqua da dimenticare»
Inevitabile accostare la scomparsa del "Califfo" a quella, avvenuta solo il giorno prima, di Jannacci. Fiorello è convinto che personaggi di questo calibro non meritino banalità. «Erano unici e irripetibili: Jannacci è Jannacci, Califano è Califano e ha scritto cose meravigliose. Siamo fortunati ad aver potuto conoscere due personaggi così grandi». Fiorello ricorda infine un grande desiderio di Califano che, tra il serio e il faceto, aveva espresso in più occasioni: «una volta, sul palco del Teatro Sistina, Califano ha detto che voleva che sulla sua lapide ci fosse scritto semplicemente "non escludo il ritorno" (titolo di una sua canzone, ndr). Speriamo che sia così, Franco, io ci credo». «Due grandi, così diversi ma tanto vicini», ha affermato invece Pippo Baudo, quando ha appreso della articoli di Mauro Meazza e di Francesco Prisco - Il Sole 24 Ore
fonte:http://www.ilsole24ore.com/art/cultura/2013-03-31/jannacci-califano-poche-lutti-160111.shtml?uuid=AbmxYDjH