TRIVIALITA'

IL CINICO DA BARZELLETTA E LA SUA TEORIA SULLE ORIGINI DELLA PEDOFILIA ECCLESIASTICA


Già tratteggiato in precedenti post di questo blog (si veda in particolare il post n. 5), il cinico da barzelletta, in un'occasione conviviale, esponeva la propria teoria sull'origine del fenomeno della pedofilia ecclesiastica, ricollegandola alla nascita e alla diffusione degli oratori in seguito all'operato di San Giovanni Bosco (1815-1888), espressamente richiamato dal cinico da barzelletta (ovviamente per un'eterogenesi dei fini: gli oratori furono naturalmente istituiti per finalità benefiche, umanitarie e religiose, poi vi sarebbero iniziate le manifestazioni di certe tendenze). Sarebbero stati cioè gli oratori che, ovviamente - si ripete - per un'eterogenesi dei fini, avrebbero dato occasione di sviluppo e di manifestazione alle tendenze pedofile in ambito ecclesiastico: è con la diffusione degli oratori che - diceva il c.d.b. - (alcuni preti) "hanno cominciato ad inchiappettarseli". E' fin troppo facile replicare che è poco probabile che la pedofilia ecclesiastica sia sorta o anche solamente si sia cominciata a manifestare solo nel XIX secolo e che, anche prima che sorgessero gli oratori, non mancavano istituzioni frequentate da adolescenti e talora anche preadolescenti nelle quali avevano modo di manifestarsi tendenze di quel tipo (seminari, monasteri, le stesse parrocchie dove viene impartito il catechismo: basta del resto leggere le cronache anche recenti per constatare che episodi di pedofilia ecclesiastica si sono verificati anche in ambienti diversi dagli oratori). L'importante, tuttavia, per il cinico da barzelletta, non è esporre ipotesi solide o sensate: l'importante è, invece, fare con tono sicuro e assertivo affermazioni che abbiano una almeno apparente plausibilità, offrendo spiegazioni che "filano" sulla base di nessi causa-effetto. Che poi ai nessi affermati (oratori-pedofilia ecclesiastica, nella fattispecie) sia attribuita un'esclusività che non ha alcuna base nell'esperienza e anche nella logica, ciò non conta. Deve da ultimo precisarsi che il cinico da barzelletta non è credente e che, in un'occasione, egli affermava che chi va in chiesa lo fa per schivare il "rischio" di trovare lavoro che si correrebbe rimanendo fuori dell'edificio di culto (sic).