TRIVIALITA'

UN ESEMPLARE DOCENTE DI MATEMATICA


Come enunciato già nel titolo di questo blog, ci occuperemo di trivialità. Hai visto mai che la loro rievocazione possa avere un valore catartico.Cominciamo, dunque, da quel prof di mate e di scienze: e da chi, se no?Ecco, indubbiamente di professori di matematica ce ne possono essere di tanti tipi, ma non deve avere molti eguali quello che ad un proprio alunno chiede ripetutamente, nel corso dello svolgimento di un'ora di lezione, di pronunciare la parola "fregna" (termine dialettale, proprio dell'area romana, con il quale si fa riferimento ai genitali femminili). Ciò partendo da una domanda dello stesso alunno, compiuta durante una lezione di scienze e volta ad ottenere spiegazione sul significato dell'espressione "energia cinetica"; domanda ritenuta, in base a propri difficilmente perscrutabili criteri, "fuori tema" dal prof di mate, sì da provocare una volgare esclamazione da parte sua e la successiva pretesa, ancora da parte sua, che l'alunno, la cui domanda era stata ritenuta "fuori tema", ripetesse una parola facente parte della predetta volgare esclamazione - parola sarcasticamente poi presentata dal prof come la definizione richiesta.Ovviamente non è possibile che una persona (anagraficamente) adulta non si renda conto dell'imbarazzo, se non dell'umiliazione, che possono derivare da certe singolarissime "pretese" o comunque richieste: quest'osservazione, tuttavia, è superflua. L'imbarazzo, se non l'umiliazione, è precisamente ciò che voleva nell'occasione il prof di non beneamata memoria, alle prese con un discente che non probabilmente non gli stava simpatico: ingenuo, quindi, il formalizzarsi sul "ma non si rendeva conto che...".  Cazzate, si dirà. Al rilievo replico richiamando il titolo del blog: vi si parlerà, per l'appunto, di "trivialità".