Casino Tropez

Azzardo legalizzato, un po’ di chiarezza


Troppi punti oscuriScusatemi davvero se non capisco. Provo a fare un appello. Una menzione. Un richiamo a tutta la comunità del gioco d’azzardo. Qualcuno potrebbe avere la decenza di spiegarmi la differenza tra certificazione internazionale e Amministrazione Autonoma dei Monopoli di Stato? Che una sia tutta italiana e l’altra no, fino a qua ci arrivo anch’io da solo ma andando al sodo, se io scommetto su siti senza marchio AAMS commetto un reato per lo Stato Italiano oppure no? Presumo la seconda delle opzioni visto che i siti non sono oscurati, salvo qualche rarissima eccezione dove i Monopoli nostrani bloccano la pagina. L’azione mi sembra comunque sterile e poco proficua, specie se il fine è quello di scoraggiare comportamenti di puntata al di fuori dei vari siti legali come Betclic, Sisal, Unibet, etc.  Un dilagare senza sostaIl gioco d’azzardo online cresce ogni giorno. Persino sul social network Facebook si sta iniziando a parlarne, con applicazioni specifiche e potendo perfino scommettere soldi veri facendo i classici pagamenti mediante carte di credito. Il fascino del vincere tanto con poco è un linguaggio che tutti noi comprendiamo, e non è un caso, a mio modesto parere, che il boom del gioco d’azzardo online sia coinciso proprio con la crisi economica mondiale. Il che sa tanto di paradosso se non addirittura di controsenso. Logiche commerciali come quelle del gambling non esplodono per nulla. Rispondono a un bisogno della gente, ben espresso anche dalla ricerca della fama. Meglio tentare la fortuna senza sforzo che lottare per qualcosa di più concreto. Analogo discorso con la cinematografia mondiale dove c’è un’incursione massiccia di supereroi come se in questo momento la società civile non fosse in grado di badare a se stessa. Il gambling riempie un vuoto. Ma così facendo, anche le tasche si svuotano.