TROTAMONACA

Angelo vagabondo


 Mario Luigi GAngelo vagabondo Cornice come fiore che non ha fretta di sbocciare come fogli di giornale, cammino tra strade polverose, ho mangiato avanzi nei mercarcati, ho visto il mondo nel suo volto, hai saggi ho donato nel mio passaggio quel poco o tanto, le ali ho aperto in volo ascoltando il rombo dei cannoni, come un angelo iseguirò un pizzico di pane...inguaribile vagabondo, di domande se ne pone tante, prelude un qualcosa che ancora non è, metamorfosi strana la sua essenza primaria, si disperde, esplode in un immenso, fuochi ghiacciai perenni e poi, nel silenzio il principio ancora, ed ancora, vagabondo ribelle nulla ti sfiora, ma tu tutto vedi, la destra di Dio ivi soccorsa ad ogni fantasia, vede in un oltre immaginato, attraverso mondi diversi, ivi scorge altre vite, cerca nel mondo, l'ha cercato nei colori, sapori negli allori e onori, son lì in mezzo da uomo, vivo ad ogni modo, sarei la stessa cosa, per poi svanire, angelo senza volto a sè stesso e al mondo vado immaginado, tutto ciò non è che poesia che sagita dentro di me, adesso si schiude.. Angelo vagabondo