I nostri cuori.

RIENTRI E RIPARTENZE


Hey ciao a tutti….. come siete stati in mia assenza? (guai a chi dice benissimo…. Dovete dire ci sei mancato….)A parte gli scherzi, in realtà sono rientrato da una settimana, ma il lavoro mi ha letteralmente travolto e quindi sono stato fuori di casa per tutti questi giorni….Però…. Ebbene si c’è un però….Domani si riparte per altri sette giorni…. E spero proprio che siano sette giorni di relax e, non lo nascondo, di buona navigazione….Mi hanno appena comunicato che un amico ha la barca disponibile e me la potrebbe prestare….Ed allora spero proprio di fare anche alcune piccole crociere giornaliere….. una sicuramente la farò….. c’è un fiordo che non voglio assolutamente perdermi…Voi comunque potete venire quando volete…. Sapete dov’è la chiave….. mi raccomando però…. Non fatemi trovare casa vuota al mio rientro…. vi voglio per abbracciarvi tutti dopo tanto tempo….E mi raccomando fate i bravi (e riempite il frigorifero… grazie…).Un bacio a tutti….E come al solito vi lascio una canzone… (il titolo è un po’ funesto… ma visto che dovrei navigare….)  TitanicLa prima classe costa mille lire, la seconda cento, la terza dolore e spavento. E puzza di sudore dal boccaporto e odore di mare morto. Sior Capitano mi stia a sentire, ho belle e pronte le mille lire, in prima classe voglio viaggiare su questo splendido mare. Ci sta mia figlia che ha quindici anni ed a Parigi ha comprato un cappello, se ci invitasse al suo tavolo a cena come sarebbe bello. E con l'orchestra che ci accompagna con questi nuovi ritmi americani, saluteremo la Gran Bretagna col bicchiere tra le mani e con il ghiaccio dentro al bicchiere faremo un brindisi tintinnante a questo viaggio davvero mondiale, a questa luna gigante. Ma chi l'ha detto che in terza classe, che in terza classe si viaggia male, questa cuccetta sembra un letto a due piazze, ci si sta meglio che in ospedale. A noi cafoni ci hanno sempre chiamato ma qui ci trattano da signori, che quando piove si può star dentro ma col bel tempo veniamo fuori. Su questo mare nero come il petrolio ad ammirare questa luna metallo e quando suonano le sirene ci sembra quasi che canti il gallo. Ci sembra quasi che il ghiaccio che abbiamo nel cuore piano piano si vada a squagliare in mezzo al fumo di questo vapore di questa vacanza in alto mare. E gira gira gira gira l'elica e gira gira che piove e nevica, per noi ragazzi di terza classe che per non morire si va in America. E il marconista sulla sua torre, le lunghe dita celesti nell'aria, riceveva messaggi d'auguri per questa crociera straordinaria. E trasmetteva saluti e speranze in quasi tutte le lingue del mondo, comunicava tra Vienna e Chicago in poco meno di un secondo. E la ragazza di prima classe, innamorata del proprio cappello, quando la sera lo vide ballare lo trovò subito molto bello. Forse per via di quegli occhi di ghiaccio così difficili da evitare, pensò "Magari con un pò di coraggio, prima dell'arrivo mi farò baciare". E com'è bella la vita stasera, tra l'amore che tira e un padre che predica, per noi ragazze di terza classe che per non sposarci si va in America, per noi ragazze di terza classe che per non sposarci si va in America. (F. De Gregori – Tra un manifesto e lo specchio – 2006)