ANGOLO DI VERITA'

A proposito di fili conduttori... Le sensazioni alle quali non ti riesce di dare un nome, e nemmeno di distinguerle... Mi sembrano le mie parole di qualche anno fa... Ora qualcosa é cambiato. Molti di quei meccanismi di autocensura sono venuti meno, soprattutto la cosa peggiore di tutte: non riuscire a parlare con la propria anima, sfuggire i pensieri che rischiano di penetrarti come lame nella pelle, mischiandoli con altri e formando un tutt’uno incoerente ed illeggibile... Non so come sono riuscito a superare in parte quella confusione. Forse é lo smodato desiderio di mostrarmi come sono, a me stesso e ovviamente anche agli altri, senza mediazioni lessicali, senza compromettermi con l’aspirazione di farmi ben volere e di non ferire... Perché a me interessa solo quello che gli altri provano scontrandosi con il me autentico. O meglio, il me più autentico possibile... Ho iniziato a scrivere il mio blog proprio perché ero in grado di parlare di me, e, impronosticabilmente, pare addirittura piacere quello che scrivo e come lo scrivo, per ora... Prima di lasciarti altre due cose. Rifletti sulla necessità delle certezze, delle definizioni, delle azioni conseguenziali pensate... Dicevo così, sono cose che io reputo non necessarie o che non mi piacciono perché come tutti gli schemi implicano dei confini... E poi la poesia che amo citare ogni volta che si parla di grovigli mentali. Senti: MI PARVE CHE LA MENTE MI SI DIVIDESSE -COME SE IL CERVELLO IN DUE SI SPACCASSE- PROVAI A RICOMPORLO –ORLO A ORLO- MA NON RIUSCIVO, LE PARTI, A COLLIMARE / I PENSIERI CERCAI DI COLLEGARE -QUELLO PASSATO A QUELLO CHE SEGUIVA- MA LA SEQUENZA, IN SILENZIO, SI AGGROVIGLIAVA COME UN GOMITOLO, SU DI UN PAVIMENTO (Emily Dickinson, n.937)

Grazie, mi hanno fatto piacere le tue parole sai, io non voglio certezze, so che non ce ne sono,vorrei solo avere un pò più chiaro quello che c'è dentro di me, non sempre ci riesco. capisco perfettamente cosa vuoi dire quando parli del valore di essere se stessi indipendentemente dal fatto che si venga accettati o meno. ho letto un pò il tuo blog, mi piace molto quello che scrivi, effettivamente dai l'impressione di essere spontaneo e come tu ben sai ,non è da tutti...

Sei corpo, sei natura, non cercare risposte a domande putrescenti: la tua mente si congela. Come tutto ciò che hai intorno passi, esisti al di fuori di te. Sei vene, sei carne. Sei sangue, sei vita, che scorra via con l'acqua, che la luce l'attraversi come iride sia la tua anima. Nell'ordine disposto, sii caos, sii demone, non farti richieste divine. Sei sesso, sei seme anche tu.

Scusa...era in versi, ma così ha perso ogni ritmo...la riscrivo: Sei corpo, sei natura,/ non cercare risposte/ a domande putrescenti:/ la tua mente si congela.// Come tutto ciò che hai intorno/ passi, esisti/ al di fuori di te./ Sei vene, sei carne.// Sei sangue, sei vita,/ che scorra via con l'acqua,/ che la luce l'attraversi/ come iride sia la tua anima.// Nell'ordine disposto,/ sii caos, sii demone,/ non farti richieste divine. Sei sesso, sei seme/ anche tu.

e' un male generazionale il nostro...siamo figli della comunicazione in overdose...e tuttavia ingabbiati da qualcosa che nn comprendiamo bene, ma stancarci e' un peccatto perche' quando si cade...o ci si frantuma...o si continua!!!

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