così come sono

matti


...poi la pioggia pian piano passò...e l'erba di un giardino vecchio e trascurato, riluceva di mille scintillii, sembrava addirittura potesse esser bello...invece era solo l'illusione passeggera che la recente pioggia aveva donato a quel posto, ma  che di li a poco avrebbe lasciato spazio allo squallore di sempre...all'incuria antica e maligna, di cui solo l'uomo è capace.Sopra i vetri si vedevano tanti aloni, di quelli che si fanno, quando si sta troppo vicini al vetro con la bocca mentre fuori l’aria è più fredda......poco più su degli aloni, tanti occhi......Giovani e vecchi...alcuni vispi e curiosi...altri acquosi e persi nel vuoto, mentre, tutti, guardavano un punto indefinito, senza vedere niente....di tanto in tanto qualcuno si muoveva...e cercava cose nell'aria, roteando le mani, come a voler prendere oggetti che solo lui riusciva a percepire....Lontano, le grida perse nei corridoi, arrivavano ovattate; le antiche mura custodivano con gelosia i dolori vissuti in quegli antri. Grida vecchie e già usate per urlare al mondo la rabbia, di una vita non ancora vissuta, mentre è già passata.Da dietro il cancello di un ferro ormai roso dall’ossido, abbandonato dal suo originario colore ormai da un tempo senza memoria; la mano si tese come a poter chiedere qualcosa che nessuno potrà mai concedere....come a chiedere di poter vivere una normalità mai conosciuta, mentre dalla sua voce roca e lontana arrivava il pugno potente dell'impotenza, colpiva violento allo stomaco della coscienza, lasciando ematomi profondi e lividi vistosi sull’anima......sono matto??....chiedeva......e io attonito, guardavo il niente di un'umanità persa dentro se stessa.........lontano anni luce da quel mondo fatto di nebbie e dolori, di antichi ricordi forse in realtà mai vissuti, di gioie solo sognate e di stupidità umana…..