tuquoqueMarco

Post N° 57


Liberamente copiato da Wikipedia:"Kendō (剣道), arte marziale(scherma) di origine giapponese, evolutasi come versione sportiva delle tecniche di combattimento con la katana anticamente utilizzate dai samurai nel kenjutsu. Kendō; significa letteralmente "La via (dō;) della spada (ken)".Si pratica indossando un'armatura (bogu) costituita da men (a copertura di testa, viso, spalle, gola), dō (corpetto rigido), tare (intorno ai fianchi), kote (guanti rigidi). La classica sciabola (katana) è stata sostituita dal bokutō (detto anche bokken), usato solo per una serie di dieci esercizi, i kata, che racchiudono l'essenza del kendō, e dalla shinai, una spada costituita da quattro listelli di bambù uniti dal manico di pelle (tsuka), che è usata per il combattimento vero e proprio (jigeiko).In un combattimento, è lecito colpire a men, kote, dō o tsuki (gola), e la vittoria è data al primo che realizza due colpi convalidati dagli arbitri. Complessi sono gli influssi religiosi e le tradizioni giapponesi nella pratica e nella gestualità: il kendō non è visto come una tecnica di combattimento, ma come un percorso di crescita personale; in questo senso, si dice che il kendōka (colui che pratica il kendō) deve essere grato al compagno che lo colpisce perché gli mostra i suoi punti deboli, e deve colpire con spirito di generosità.La pratica si svolge all'interno di un dōjō, un'ampia stanza con pavimento ricoperto di parquet; solitamente si inizia e finisce sempre con il triplice saluto (al dōjō, ai compagni e al maestro), c'è un breve riscaldamento che coinvolge tutte le catene muscolari e poi si passa allo studio delle tecniche vere e proprie per poi, alla fine, passare alla pratica del jigeiko.Vi sono gare di kendō, dirette da tre arbitri che assegnano i colpi secondo la filosofia del ki-ken-tai-icchi (気剣体一致) : spirito, spada e corpo devono essere nel colpo un tutt'uno armonico affinché questo possa essere considerato valido. Allo scopo di valutare la presenza del ki, dello spirito, nel colpo, è stata introdotta la regola che impone a chi colpisce il kiai, un grido di concentrazione, al momento del colpo."Questa invece è stata la mia scuola in Italia.Nick, ma non ti manca?io stasera penso andrò.