Turbine Interno

L'ARTE DI STRONCARE GLI INTERESSI NON CONDIVISI


Questa settimana dopo le ferie è stata devastante. Il mio livello di concentrazione è di molto diminuito. Me no male che alle porte non ci sono scadenze urgenti, altrimenti non avrei saputo come fare. Sbadiglio in continuazione e sto cominciando a consumare anche più caffeina. La mia collega di ciò sembra non esser contenta. Pare che confidi nella mia indipendenza dalla bevanda nera, per potersi impossessare delle mie riserve di cialde, visto che in ufficio scarseggiano.Per il resto, tutto ok. Il mio capo ha la schiena a pezzi - è il secondo capo napoletano che ho, a soffrire di questi disturbi. Non sarà mica una caratteristica partenopea? - per cui, ultimamente viene a lavoro con la metro. Ogni volta che entra in ufficio, viene da me e prorompe con un:- ho un regalo per te!!E subito mi consegna il suo biglietto - usato ed inutilizzabile - della metro. Non so se erroneamente pensa che siano riciclabili i biglietti della metro. Forse dovrei accertarmene. L'altra volta, è venuto con dei volantini. - Questo lo do a te - e poi rivolgendosi a Catia - e questi sono per te.Guardiamo incuriosite i foglietti che ci ha consegnato. Lei esclama:- Guarda! Sono le consegne delle pizze a domicilio. Qualche volta dovremmo ordinarle per pranzo. A te che ha dato?- un volantino di Scientology!! - prorompo ridendo.- ah! A me hai dato i volantini che riguardano la roba da mangiare, eh? Si vede che mi conosci bene - aggiunge la mia collega, bella rotondetta a causa della sua passione per il cibo, rivolta al capo - ma perché a lei, Scientology?- non so... lei la vedo più spirituale - risponde lui ridendo.Era chiaramente una battuta, che faceva riferimento al periodo in cui me ne uscivo prima, proprio per andare a seguire le catechesi. Solo che a volte vorrei entrare nella testa delle persone, proprio per cercare di vedere come compaio ai loro occhi. Perché ho l'impressione di non comparire esattamente come so di essere. Qualche giorno fa invece, ho scritto un messaggio su una pagina di fb tenuta da alcuni romeni. Lo ho scritto nella loro lingua, con la speranza che potesse nascere uno scambio, visto che il sito dalla descrizione, sembra esser nato non soltanto per raggruppare tutti gli emigrati in Italia, ma anche per far conoscere meglio la cultura romena a noi italiani. Ho precisato anche che se avevo scritto male il mio messaggio, avrei voluto che mi avessero corretto, proprio per apprendere meglio. Lo hanno fatto, e hanno concluso dicendo che comunque avevo scritto meglio di molti altri romeni, e questo mi ha fatto un gran piacere. Sono cosciente del fatto che Winston ormai è un ricordo lontano e sbiadito. Ma ho iniziato con questa cosa, e la trovo anche divertente. Certo, stanno cominciando a pesare i commenti di mio fratello che non fa altro che chiedere il motivo.Ma ci deve essere per forza un motivo? Perché una deve passare per matta, se vuole apprendere una lingua che solo in pochi hanno la curiosità di conoscere?Mi sento ripete continuamente che non serve a nulla. Ma perché una persona deve ridursi a fare solo ciò che serve, e non ciò che vuole?Se qualcuno di voi ha letto il libro "Mangia, prega, ama" può capirmi. Per chi non lo ha fatto, dico solo che è un libro autobiografico in cui una donna americana in crisi, cerca di ritrovare se stessa e si prende un anno sabatico approdando in Italia, in India e in Indonesia. In Italia, oltre a mangiare, comincia ad apprendere una lingua che le è sempre piaciuta e che ama per la sua sonorità, nonostante tutti le ripetano che dell'italiano non se ne farà mai nulla. Non so. Probabilmente, il fatto di buttarmi a capofitto nella scoperta di nuove usanze è anche un modo per distrarmi. Dovrò pur occupare il mio tempo con degli interessi, e delle distrazioni. Non capisco perché le persone tendano a stroncare sempre i comportamenti che non comprendono, o che ai loro occhi son privi di concretezza.