Turbine Interno

DEFORMAZIONI DI PENSIERO


Oggi è cominciato il ritmo pieno delle lezioni. Dalle 10.30 alle 17. Per pranzo mi sono mangiata un sandwich ma mi sa che non va bene dal momento che la lezione dopo, i miei occhietti si stavano lentamente chiudendo. Il che non è bello se ti trovi in seconda fila e in prima fila non c' è nessuno
.Devo dire che mi è piaciuta un sacco la lezione di sistemi economici... ma potrei anche dire economia dell' ambiente, visto che il prof era lo stesso e ha praticamente fatto un' introduzione uguale per entrambe le materie. Vorrei tanto capirne la differenza a questo punto. Comunque, tralasciando questi dettagli, mi è piaciuto prima di tutto perchè andava ad analizzare il significato etimologico dei vocaboli, cosa che sinceramente non ho mai fatto essendo un' economista. E poi ogni tanto tirava fuori qualche pensiero di Cartesio, di Aristotele e dei greci. Secondo me ha fatto il classico il prof. e devo dire che non mi è dispiaciuto affatto sentire certi argomenti, comunque riadattati all' economia. Trovo interessante a livello personale, conoscere le varie linee di pensiero dei filosofi.Credo che possa aprire la mente. Anche se il discorso del prof oggi stava rischiando di farmi incartocciare con i pensieri. In sintesi ci stava spiegando di come i modelli matematici che usiamo per poter determinare l' ottimizzazione delle scelte da parte di un soggetto, non sono altro che modelli che rappresentano una versione semplificata della realtà, che proprio per la sua complessità e dinamicità non può essere rappresentata in modo statico.Un po' come le foto che rappresentano delle situazioni statiche che in realtà non esistono.Insomma, tutto ciò che studiamo per massimizzare l' utilità di un individuo, nella realtà non viene messo in pratica, perchè ci sono troppe condizioni da prendere in considerazione. Rappresentano solo dei punti di "ottimo" impossibili da raggiungere, e che servono a determinare quanto la realtà si discosta da essi.E se ci si pensa bene, viene da strapparsi i capelli, considerando tutta la fatica che c' è dietro, per far propri certi concetti!!!Dopo la lezione mi sono messa a parlare con vale. Ci è piaciuta ad entrambe questa introduzione "filosofica", e stavamo anche ragionando sul nostro modo di vedere le cose.E' praticamente impossibile studiare qualcosa senza che il proprio modo di vedere le cose venga alterato. In economia ad esempio, si cerca di studiare dei fenomeni e di vedere le reazioni dei soggetti. In sintesi è tutto un suddividere per gruppi i vari consumatori. E questo vizio lo mantengo anche quando la mia testa prende la tangente e comincia a fare pensieri per conto suo. Io non riesco proprio a percepire le persone come singoli individui. E' più forte di me. Devo raggruppare. D' altra parte ci insegnano a farlo. A classificare il target per poter offrire prodotti diversi in base anche alle varie esigenze. Mi è difficile considerare un soggetto in base alla sua individualità... è una deformazione "professionale" che ve devo dì?