Turismo in Italia

Cultura e Tradizioni in terra di Puglia


In un tempo non ancora troppo lontano, dove la tecnologia era un'utopia e il saper-fare era importante per sopravvivere, esistevano persone in grado di realizzare oggetti, utensili e strumenti  attraverso l'utilizzo di materie prime naturali poverissime.Curiosando tra le viuzze dei centri storici pugliesi, possiamo riconoscere gli ultimi rappresentanti di quelli che oggi vengono definiti "antichi mestieri", artigiani intenti a lavorare nelle loro piccole botteghe.Sono soprattutto i turisti a meravigliarsi, quando girovagando per stradine come quelle di Carovigno (paese nel brindisino situato a pochi km dalla località Specchiolla, dove sorge il Riva Marina Resort, troverete qui maggiori informazioni), si imbattono nei cestai o nelle filatrici.Il cestaio per esempio, era un mestiere molto richiesto al tempo, in quanto riusciva a soddisfare le esigenze più impensate: gli oggetti erano fabbricati a mano con i giunchi delle paludi salentine, spesso accompagnati da rami di ulivo e canne di fiume.Nello loro botteghe si potevano riconoscere svariati oggetti di uso comune, come "le panare" (ceste), "le canisce" (canestri) e "la nassa" (gabbia) per i pescatori. Nonché i rivestimenti per le damigiane per l'olio e il vino, che richiedevano un'attenzione particolare poiché il rivestimento doveva essere robusto tale da sostenere pesi superiori ai 40-50 kg.L'ambizione delle giovani generazioni, che considerano poco "dignitose" queste attività basate sulla volontà, sull'estro e sulla genialità dei suoi artigiani, lascia il posto alle procedure di fabbricazione di massa industriali, portando all'estinzione questi antichi mestieri, che ancora tanto affascinano e caratterizzano la società moderna.