Tu sei Quello

L'uccello prigioniero... (di Rabindranath Tagore)


L'uccello prigioniero nella gabbia, l'uccello libero nella foresta: quando venne il tempo s'incontrarono, questo era il decreto del destino. L'uccello libero grida al compagno: « Amore mio, voliarno nel bosco! » L'uccello prigioniero gli sussurra: « Vieni, viviamo entrambi nella gabbia ». Dice l'uccello libero.- « Tra sbarre, dove c'č spazio per stendere l'ali? » Ahimé », grida l'uccello nella gabbia, Non so dove appollaiarmi nel cielo ». L'uccello libero grida: « Amore mio, canta le canzoni delle foreste ». L'uccello in gabbia dice: « Siedi al mio fianco, t'insegnerň il linguaggio dei sapienti ». L'uccello libero grida: « No, oh no! I canti non si possono insegnare ». L'uccello nella gabbia dice: « Ahimé, non conosco i canti delle foreste ». Il loro amore č intenso e struggente, ma non possono mai volare assieme. Attraverso le sbarre della gabbia si guardano e si guardano, ma č vano il loro desiderio di conoscersi. Scuotono ansiosamente le ali e cantano: « Vieni vicino a me, amore mio! ». L'uccello libero grida: « E' impossibile, temo le porte chiuse della gabbia ». L'uccello in gabbia sussurra.- « Ahimé, le mie ali sono morte e impotenti ».Da: http://www.la-poesia.it/