Tusio De Iuliis

L'ENSEMBLE E... il FIUME E LA MEMORIA


IL CENTRO – l’Opinione – 21.08.00L’ENSEMBLE” e… il “FIUME e la MEMORIA”  Anche questo ultimo scorcio di torrida e torbida  estate sta passando in una sarabanda di macroscopiche omissioni e di “trombonate” politiche, forse dovute alla troppa calura o a quel maledetto provincialismo che non manca di farsi  sentire e vedere nei momenti meno opportuni. Così succede che si abbatte senza nessun nesso e pietà sulla maggioranza dei cittadini, una valanga di spettacoli più o meno culturali, di alto o di basso profilo, poco importa, ma dove la parola d’ordine è: “facciamoli divertire”. Che vengano riscoperti i parcheggi del lungo fiume come area di tempo libero, serate mangerecce e spettacolo, non è poi così folle, ma bestemmiare, mentire fino a dare titoli senza senso, è troppo. Non so se si è trattato di ignoranza, faccia tosta o più semplicemente subdola “ingenuità” politica, quella di inventare per le serate “culturali” pescaresi il titolo de’ “Il Fiume e la Memoria”. Quale memoria? Quale fiume? Peggio delle pretestuose parate di regime, e nessuna  “intellighentia” abruzzese che abbia lanciato un grido di  indignazione. Un fiume Violentato, Ferito, Umiliato e perfino “Sodomizzato”; difeso solo dai non assenti di Legambiente e da una Provincia ancora poco decisa e incerta; un fiume, che per corruzione e ignoranza porta al mare più merda e veleni che acqua depurata.In questa “mostruosità” di fine estate muore anche “l’Ensemble” e muore Spoltore sotto i fendenti di mediocrità e ambizioni inferti dal sindaco Renzetti; muoiono le speranze di una diversità e di una originalità, lo spazio naturale di un salotto aperto a tutti, di una ricchezza e di una economia alternative, una speranza legittima senza guerre di frontiere e senza campanili, una sfida nobile e intelligente per un’armonia possibile.Un “Ensamble” “solo per intenditori”, recitava il “direttore artistico” Fiorenza, sostenuto dal sindaco Renzetti e dall’assessore  alla cultura, in questa loro magnifica dichiarazione durante la presentazione farsa di un programma miseramente incompleto. Non c’è che dire, un lupanare di ineguagliabili bugiardi; un miserabile bluff di cui non sono meno pesanti e gravi i silenzi e la presenza - assenza del Sig. “Zola”.   Spoltore muore, a chi conviene? Spero a nessuno. Non conviene ai 250.000 abitanti dell’area metropolitana, agli ambientalisti che hanno anima e mente e che sanno guardare oltre i recinti di casa; a quelli che vi sono arrivati per i  luoghi tranquilli e la poesia delle sue Rue; per le rime di d’Annunzio o le canzoni di Di Giacomo; non conviene soprattutto agli spoltoresi, alle persone intelligenti e oneste; non conviene…ma qualcuno la sta distruggendo nell’anima e nel corpo, e dire  che sarebbe bastato una “briciola” di sana e creativa politica, il resto era tutto lì, creato dal tempo.Questo è il prezzo di una fiducia data a scatola chiusa che ci lascerà per il resto dei 355 giorni dentro i silenzi innaturali di piazze e vicoli immolati alla stupidità.  E se le destra arzilla e rozza, innaffia la gente di “cultura” e di spregiudicati miraggi dalla Florida; la sinistra vive sotto anestesia, dimentica della sua creatività, del suo orgoglio e della passione fino a pochi anni fa da vendere. Una stagione dove la “Cultura” è stata tutto e niente…soprattutto niente. E quando le piscine avranno preso piede e guarderemo l’orizzonte assaporando con le labbra della mente la salsedine inebriante del mare; l’acqua del Gran Sasso come un puro, sano e gustoso ricordo; le colline di Spoltore frastagliate da vigneti e uliveti non più esistenti, spazzate via, divorate da un fiume impazzito di cemento e affari; I nostri figli malediranno il Renzetti … e la nostra imperdonabile viltà.                                                                                                                        Tusio de Iuliis