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Rinunciare a tutti i nostri sogni?


Cosa ci chiede l'economia contemporanea? Pensiamoci: ci chiede di subordinare la nostra preparazione a ciò che chiede il mercato. Chi ama la letteratura, la filosofia, la muscia, l'arte, dvorebbe rassegnarsi a realizzare studi diversi, perché questi non sono richiesti dal mercato. La nostra preparazione culturale dovrebbe essere subordinata alla produzione, questo significa che anche la nostra vita dovrebbe essere subordinata alla produzione. Se questo si generalizzasse gli esseri umani finirebbero per diventare delle mere appendici delle macchine...per poter produrre il più possibile. Ma dall'altro lato essi dovrebbero anche consumare il più possibile per evitare le crisi economiche, gli eccessi di produzione. Produrre velocemente e consumare velocemente. Mi viene in mente l'immagine del fiammifero che dopo aver prodotto molto calore finsce per diventare rapidamente un pezzettino di carbone rinsecchito. La vita non è soltanto produzione e consumo. La vita è fatta di relazioni sociali, di amicizia, di risate, di scoperte, di voglia di conoscere e vedere cose nuove. Non si può pensare di rinunciare a tutti i propri sogni semplicemente perché le leggi di questo mercato vorrebbero imporcelo. C'è un modo diverso di concepire la società. In fin dei conti produciamo per sopravvivere, non viviamo per produrre...