tutticontenti

Scandalo sessuale all'Ateneo


Una studentessa di Torino, specializzanda in medicina legale, ha dichiarato di essere stata bocciata per aver voluto metter fine alla relazione che la legava con il direttore della scuola di specializzazione (lui settantenne lei trentottenne). In pratica non ha voluto chinare la testa, dai particolari narrati dalla studentessa pare che il presunto amante avrebbe voluto, oltre a farle chinare la testa, anche farle aprire la bocca. A quel punto sarebbe stata estromessa dall'esame di ammissione alla scuola di specializzazione. La relazione tra i due, però, durava da tempo. Sembra lecito domandarsi: se non fosse stata bocciata avrebbe denunciato la relazione? Inoltre, la ragazza ha dichiarato di essere stata aiutata anche in precedenza. Quante volte le studentesse si concedono ai docenti per ottenere favori in ambito accademico? E se lo fanno con i vecchi baroni, cosa accade con i professori che sono ancora giovani e aitanti? Quante lauree sono state ottenute affinando la tecnica della fellatio anziché la preparazione specifica? Questo potrebbe portare a diffidare di dottoresse giovani e avvenenti, potrebbe far pensare che i loro meriti fisici superino quelli intellettuali. Le responsabilità sono difficili da trovare in casi del genere, forse è colpa di una società eccessivamente maschilista che vede ancora la donna come un mero oggetto, forse anche della cultura di alcune donne che, comunque, sono disponibili ad utilizzare le loro capacità seduttive pur di avere vantaggi, forse di una società in cui tutto ormai è mercificato, in cui la prostituzione di strada viene stigmatizzata e quella sociale che si attua in molte forme è assolutamente accettata.