Interessante punto di vista quello della Gelmini, che ritiene che i docenti meridionali abbassino il livello culturale del paese. La Ministra affonda, poi capisce di aver detto un'amenità e cerca di ritrattare: la colpa non è tanto dei docenti quanto delle strutture. Già, quindi per recuperare le strutture la soluzione è quella di creare dei corsi di recupero per i docenti del Sud. Così, seguendo il suo ragionamento, se la mia macchina dovesse guastarsi, per risolvere il problema dovrei prendere lezioni di guida. E' strano che ci si dimentichi che i docenti meridionali insegnano in larga parte anche nelle scuole settentrionali e, quindi, se colpa c'è, non è certamente degli insegnanti. O meglio, non solo, perché in Italia, in effetti, la formazione continua non si sa bene cosa sia e la meritocrazia è una lontana chimera, specialmente nell'ambito dell'insegnamento (a tutti i livelli, dalle elementari all'Università). Chi lo sa, magari prepareranno un decreto legge per impedire ai meridionali di insegnare, negli anni trenta erano gli Ebrei a non poterlo fare, anche Bossi lo aveva detto poco tempo fa: se suo figlio era stato bocciato la colpa era senz'altro degli insegnanti terroni, quelli che si ostinano a far studiare anche Garibaldi!
