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Alexis de Tocqueville e la nuova aristocrazia


Viene considerato il massimo rappresentante del liberalismo politico dell'Ottocento. Nacque da una famiglia nobile a Verneuil nel 1805 e a venti anni intraprese la carriera di magistrato. E' conosciuto soprattutto per lo studio della democrazia negli Stati Uniti nei quali visse dal 1831 al 1832. Alcune sue analisi della società americana sono ancora oggi illuminanti. Riporto alcuni suoi pensieri su come l'aristocrazia possa nascere dall'industria: "Quando un operaio si dedica continuamente e unicamente alla fabbircazione di un solo oggetto, arriverà certo a svolgere questo lavoro con particolare destrezza, ma allo stesso tempo avrà perso la capacità di applicare la sua intelligenza alla direzione generale del lavoro. Sarà ogni giorno che pasa più abile, ma meno intraprendente, sicché in lui l'uomo si degraderà al perfezionarsi dell'operaio...mentre abbassa la classe operaia, la scienza industriale eleva quella padronale. L'operaio riduce sempre più le sue capacità allo studio di un solo particolare, il padrone estende il suo sguardo verso un orizzonte ogni giorno più vasto; la mente dell'uno si restringe, quella dell'altro si allarga. Ben presto all'operaio non occorrerà altro che la forza fisica senza l'intelligenza, laddove il padrone avrà bisogno della scienza e fors'anche della genialità per riuscirà. L'uno assomiglierà sempre più all'amministratore di un vasto impero, l'altro a un bruto. Cose'è questo se non un'aristocrazia?....L'industriale domanda all'operaio solo il lavoro, l'operaio si aspetta da lui solo il salario...L'aristocrazia nata dall'industria non vive mai in mezzo alla popolazione industriale che dirige: il suo scopo non è governarla, bensì servirsene...Laddove l'aristocrazia terrira dei secoli passati era obbligata dalla legge, o si riteneva obbligata dai costumi a soccorrere i propri ervi e alleviarne le sofferenze, l'aristocrazia industriale dei nostri giorni, dopo avere imporverito e abbrutito gli uomini di cui si serve, li abandona in tempo di crisi alla carità pubblica..."Pagine trate da A. de Tocqueville (1840) De la démocratie en Amérique, Gallimard, Parigi 1961, pp. 215-225