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TERNI : DOMENICA GRANDE COLLETTA PER LE FAMIGLIE IN DIFFICOLTA'

Post n°355 pubblicato il 29 Marzo 2009 da sosfamiglienumerose
 

In tutte le chiese e luoghi di culto della diocesi di Terni NarniAmelia, come nel resto dell’Umbria, domenica 29 marzo si terrà unagrande colletta durante le celebrazioni delle S. Messe, il cui ricavatoandrà a costituire il “Fondo di solidarietà delle Chiese umbre” asostegno delle famiglie in difficoltà a seguito della crisi economica.
Ifedeli, domenica prossima, recandosi in chiesa, troveranno una bustadove mette la propria offerta, una cartolina che illustra le finalità ecome contribuire al “Fondo” e volontari che spiegheranno brevementel’iniziativa.
Un progetto di solidarietà delle Chiese umbre che hagià raccolto l’adesione ed il sostegno di diversi istituti di credito,realtà imprenditoriali e commerciali, istituzioni, organizzazionisindacali e del mondo del lavoro e politici. I cristiani e tutti gliabitanti dell’Umbria non faranno mancare il loro contributo al progettodei vescovi della regione per sostenere le famiglie in difficoltà.
L’8%delle famiglie umbre si trovava sotto la soglia di povertà già primadell’attuale crisi. A maggior rischio le famiglie numerose, i nucleifamiliari formati da anziani, le donne sole, le famigliemonogenitoriali e le donne immigrate con figli, come pure chi hadisabili in casa. Sono le famiglie, soprattutto se hanno figli dacrescere, ad avere maggiori difficoltà a raggiungere un reddito minimoche le ponga fuori dallo stato di povertà.
In maggiore difficoltàsi trovano i precari, i giovani non ancora inseriti nel mondo dellavoro e quanti prestano la loro opera in strutture che non hanno,dalla vigente normativa, i benefici degli ammortizzatori sociali. Staentrando in crisi, in modo preoccupante, anche il mondodell’artigianato, soprattutto per la caduta dei flussi di liquidità el’insolvenza di molti.
Basti pensare che nel 2009, a seguito dellacrisi, sono a rischio 5.000 posti di lavoro e 1.500 sono già statipersi negli ultimi tre mesi del 2008.
Il “Fondo” interverrà conuna logica di sussidiarietà e collaborazione rispetto agli interventideliberati da Stato, Regione, Comuni e dalla stessa Conferenzaepiscopale italiana.
Una crisi che investe sempre più famiglie,diverse delle quali iniziano a rivolgersi ai Centri di Ascolto delleCaritas diocesane e parrocchiali. Tant’è vero che negli ultimi mesi èin aumento il numero delle richieste di aiuto per pagare l’affitto, lebollette delle utenze primarie e per l’acquisto di medicinali, libri emateriale scolastico.

La raccolta continuerà per l’intero annoe tutti coloro che vogliono contribuire, anche dopo la grande collettadi domenica 29 marzo, possono versare la propria offerta mediantebonifico bancario sul conto corrente intestato a “Conferenza episcopaleumbra - Fondo di solidarietà delle Chiese umbre”, pressoCarispo-Filiale di Perugia (via Martiri dei Lager, 74), Iban: IT 18 F06315 03000 000000081040.

L’opera comunicativa e disensibilizzazione di questo progetto è stata già avviata da alcunesettimane, grazie anche alla collaborazione dei media regionali (cartastampata, radio, tv ed internet). Maggiori informazioni sul sito dellaCeu (www.chiesainumbria.it/colletta).

CHI SONO I BENEFICIARI DEL “FONDO DI SOLIDARIETA’ DELLE CHIESE UMBRE” E COME ACCEDERVI?

Sonole famiglie con figli o in attesa di prole, con anziani e disabiligravi, monoreddito, con capofamiglia che abbia perduto il lavoro e nonsia sufficientemente coperto da ammortizzatori sociali o non abbia unlavoro stabile.
Il “Fondo di solidarietà” ha una funzioneintegrativa alle iniziative sociali già esistenti (non va asostituirle) o che verranno attivate da altri soggetti istituzionali, icui interventi saranno rivolti a diverse forme di aiuto: pagamento ratad’affitto, utenze primarie (acqua, luce, gas, riscaldamento…) eacquisto di generi alimentari, medicinali, materiale igienico-sanitarioper neonati, corredo e libri scolastici per bambini e ragazzi, fino adun massimo di 500 EURO mensili per due anni.
Per accedere agliaiuti del “Fondo di solidarietà” basta contattare il proprio parroco ogli operatori-volontari della Caritas parrocchiale, oppure direttamentela Caritas diocesana di appartenenza, dove gli interessati sarannoassistiti o indirizzati nel presentare la domanda di aiuto da inoltrareall’apposito Comitato regionale di gestione del “Fondo”.
Unruolo importante sarà svolto anche dai patronati e dai centri diassistenza fiscale (es. Acli e sindacati) nel determinare le necessitàed i livelli di reddito familiare che necessitano di essere integratidall’intervento del “Fondo”, oltre che per orientare ed informare lefamiglie sulle opportunità che la legislazione e le iniziative delleistituzioni nazionali e locali offrono per fronteggiare le situazionidi difficoltà economica.

 
 
 
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