(AGI)- Roma, 31 mar. - Si' agli aumenti volumetrici del 20 per cento per leabitazioni e del 35 per cento in caso di demolizioni e ricostruzioni(sempre nel rispetto delle biotecnologie), non con un decreto delgoverno ma attraverso la legislazione regionale, e via a un 'vero'piano casa, che punti soprattutto sull'edilizia sociale. Sono leprincipali proposte contenute nella bozza votata all'unanimita' dalleRegioni nel corso della seduta speciale della conferenza delle regioniche si e' conclusa poco fa dopo oltre due ore di incontro. Le Regioni,ha spiegato il presidente della Conferenza delle Regioni Vasco Errani,di fatto affossano il decreto sul Piano Casa, salvaguardando comunque,attraverso la legislazione regionale, la possibilita' di un aumentovolumetrico fino al 20 per cento per le case uni e bifamiliari ecomunque fino a 1.000 metri cubi, e del 35 per cento in caso didemolizione e ricostruzione, il tutto a fronte dell'impiego di tecnichedi bioedilizia e di risparmio energetico. Mentre le Regioni stessechiamano il governo a un decreto, ma solo per la semplificazionenormativa di esclusiva competenza del governo. Il 'vero piano casa',come lo definiscono le Regioni, dovra' invece affrontare il temadell'edilizia residenziale pubblica, partendo dall'accordo gia'sottoscritto che prevede 550 milioni di euro, risorse aggiuntive e ilrecupero del gettito Iva ricavato dall'operazione, che dovrebberimanere di competenza regionale soprattutto per politiche di sostegnoall'affitto sociale. "Oggi pomeriggio - ha spiegato Errani -incontreremo il ministro Fitto, e domani con il governo. Auspico chequesta impostazione, di cui siamo molto soddisfatti, venga confermata.Viene salvaguardata la programmazione urbanistica, l'accordo rimette laquestione sul binario giusto".