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« CRISI: BONUS DA 200 A 1.... | GRAZIE A TUTTI!! » |
Il Consiglio dei ministri ha approvato il decreto legge anti crisi, che
contiene le misure per le imprese e le famiglie. Tra i punti più
importanti del provvedimento quello che vedrà lo Stato accollarsi parte
delle rate sui mutui per la prima casa. L'esecutivo pagherà di tasca
propria la parte eccedente della rata di un mutuo a tassa variabile
quando il tasso di riferimento supererà il tasso del 4%. «Per i mutui
in corso - si legge nella bozza del decreto - le rate variabili 2009
non possono superare il 4% per effetto dell'accollo da parte dello
Stato dell'eventuale eccedenza».
Mentre varrà poco meno di 2 miliardi e 400 milioni di euro il bonus
straordinario per otto milioni di famiglie, lavoratori, pensionati e
italiani non autosufficienti. Lo si legge nella tabella allegata all
decreto legge da 35 articoli che il governo ha predisposto per
combattere la crisi. Il provvedimento prevede sia il bonus per le
famiglie numerose con reditto massimo di 22.000 euro, sia il blocco
delle tariffe.
Dalle voci circolate già da ieri sera è trapelato che il bonus per le
famiglie a basso reddito potrebbe essere portato fino a mille euro con
un ulteriore allargamento della platea dei beneficiari. Giallo per
quanto riguarda la detassazione delle prossime tredicesime, sembra che
il premier l'avesse voluta inserire nel pacchetto delle misure
anticrisi ma su questo punto il ministro dell'Economia, Giulio
Tremonti, ha eretto alte barricate. L'entità di un tale provvedimento
ammonterebbe a circa 6 miliardi. Una cifre che per l'inventore della
finanza creativa è decisamente troppo alta, a meno di non riaprire i
termini della finanziaria, cosa da escludere fortemente. Confermato il
taglio dell'acconto di Ires e Irap mentre slitta la riunione del Cipe
che dovrebbe varare un piano da 16,6 miliardi per le infrastrutture.
Cifre oscillanti per quanto riguarda il bonus famiglia: potrà variare
da 200 a 1.000 euro per lavoratori dipendenti e pensionati fino a 22
mila euro di reddito. Si pensa che la cifra possa variare a seconda del
reddito e del numero dei famigliari.
Saliranno da 600 milioni a 1-1,2 miliardi di euro i soldi
destinati agli ammortizzatori sociali. Sembra anche certo che la cassa
integrazione in deroga venga estesa anche ai lavoratori con contratto a
termine. I collaboratori con contratto atipico, come i co.co.pro,
avranno forme di tutela "una tantum".
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