tuttiscrittori

Dialoghi importanti


QUINTO POTERE (Sidney Lumet)Lei lo guarda mentre prende la giacca dal guardaroba. Max si mette le mani nelle tasche dei jeans con fare imbarazzato e dice “Andiamo, Diana, lo so da settimane che è finita tra noi” Lei è in piedi in accappatoio vicino la scala e lo fissa “Allora… tornerai da tua moglie?” Max le si avvicina, sempre con le mani in tasca “Farò un tentativo, ma non credo che mi vorrà più. Ma non ti preoccupare per me… mi arrangerò l’ho sempre fatto, lo farò sempre. Sono più preoccupato per te… tu non sei il tipo che si da al bere.” Max si allontana di nuovo e dice “Quindi penso che tra un anno… o magari due, comincerai a dare i numeri o ti butterai dalla finestra del tuo ufficio… al quattordicesimo piano” Diana sospira e si mette le mani sui fianchi “smettila, non mi incanti Max, io non ho bisogno di te” Diana va in cucina e prende un piattino con sopra una tazzina. In quel mentre le trema convulsamente la mano, torna indietro come una furia “Non li voglio i tuoi commenti.” Alza di più la voce “Non le voglio le tue preoccupazioni. Le tue angosce…” poi urla “IO NON HO BISOGNO DI TE, VATTENE VIA” Max si sovrappone a quest’ultima frase di lei gridando “TU HAI BISOGNO DI ME. Ne hai bisogno e molto, perché io sono il tuo ultimo contatto con la realtà umana. IO TI AMO” Max gesticola e la voce si abbassa, diventa flebile, lentamente le dice “…e questo amore doloroso… preoccupato… è l’unica cosa che ti separa da quel nulla isterico in cui passi il resto della tua giornata…” Diana quasi piange, con voce incerta gli dice “allora non lasciarmi” Lui la guarda pensieroso, scuote appena la testa “troppo tardi. In te non è rimasto nulla con cui io possa vivere. Tu sei uno degli umanoidi di Howard e se resto con te verrò distrutto.” Lei si allontana da lui, si gira e si siede. Max non smette e la segue “…come Howard Beale è stato distrutto, come Laureen Hobbs è stata distrutta. Come tutto quello che tu e l’istituzione della televisione toccate… viene distrutto” Max si siede di fronte a lei, addolcisce la voce e la postura, la guarda negli occhi e continua “tu sei la televisione incarnata Diana…” sorride con amarezza e prosegue dolcemente “Indifferente alla sofferenza. Insensibile alla gioia. Tutta la vita si riduce a un cumulo informe di banalità. Guerre. Morti. Delitti. Sono uguali per voi… come bottiglie di birra! E il quotidiano fallimento della vita è… solo un’orribile commedia” Max scuote la testa amareggiato, continua a parlare lentamente come da solo. Diana ha lo sguardo fisso davanti a sé, come nel vuoto. Max incalza pacato, lento “tu frantumi anche le sensazioni di tempo e spazio in… frazioni di secondo e… lunghezze di segmenti. Sei la pazzia Diana. Pazzia furiosa… e tutto quello che tocchi muore con te…” Max sospira “…ma non io. Non finché potrò provare piacere… sofferenza…” si alza, solleva dolcemente il mento di Diana con la mano destra “…e amore” la bacia sulle labbra e si allontana.