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Post N° 2


Vetrina d'Autore: in questa sezione pubblichiamo lavori di scrittori già noti, amici di tuttiscrittori.it, per loro gentile concessione.  in questo numero ci offrono "Rane fritte alla casalinga" di Sara Cerri Sara Cerri è una scrittrice che ama raccontare dell’adolescenza e delle stagioni del mare. Ci parla di vita vera, di  malinconia e di tormenti, ma anche di speranza e di voglia di andare oltre. “Nel mare, come nella vita, ansie, paure e incertezze si superano così, tenendo la testa fuori”.Spirito creativo, amante della musica e del teatro, ha fondato anche una compagnia teatrale che produce e presenta spettacoli  basati sull’antica tecnica delle ombre cinesi.Ha pubblicato finora otto opere (http://www.saracerri.it/libri.htm) e oggi regala – a noi e a tutti i nostri amici – questo delizioso racconto, “Rane fritte alla casalinga”, dimostrando anche altre brillanti doti… leggete leggete!Rane fritte alla casalingaProcuratevi alcune rane...Durante quella notte si procurò facilmente quattro rane che vivevano da sempre ai margini di un laghetto artificiale nei pressi della loro nuova casetta in campagna e la notte erano solite gracidare echeggiando nell'aria silenziosa.Legò le piccole prede una all'altra, passando attorno ai loro busti un leggero filo di ferro, facendo attenzione a non lacerare le parti di quei corpicini. Le nascose in un vaso di coccio, ricoprendole accuratamente con alcuni strati di cotone idrofilo perché ne ovattasse i clamori e se ne tornò a letto, tanto eccitata al pensiero del fantastico pranzetto che l'indomani avrebbe preparato, che non riuscì a dormire. Alle otto salutò premurosamente il marito sulla portadi casa. ...Dopo aver risciacquato le vostre rane, mettetele in una pirofila con unpoco di vino bianco, sale, pepe, un po' di prezzemolo e un po' di cipollatagliuzzata e un nonnulla di noce moscata, mescolate bene e lasciatele cosìper almeno un'ora...Così fece, adagiando le prede molli e vive in quell'intingolo, mentrecercavano di liberarsi attorcigliandosi con rapidi movimenti su se stesse e perun'ora ne studiò il comportamento, spingendole prontamente verso il fondo,ogni qualvolta cercassero di venire a galla.... Trascorso questo tempo asciugatele leggermente, infarinatele, passatelenell'uovo sbattuto e friggetele...Fu colta da un attimo d'indecisione, poi tuffò le mani nella marinata unta eprofumata per acchiappare quelle bestie che continuavano ad agitarsi e adimenarsi; nell'afferrarle, per collocarle in un panno bianco e morbido, chiusegli occhi e sentì qualcosa di molto leggero tra il pollice e l'indice della manodestra: una zampa anteriore era rimasta vibrante tra le sue dita. Subito pensòche una rana mutilata non avrebbe figurato e subito ricucì il moncherino conago da lana e spago da cucina, distribuendo abili punti invisibili e non senzadifficoltà, tra gli schiamazzi e i moti inarrestabili della restaurata.Riuscì a compiere le ultime istruzioni sciogliendo il filo di ferro e fermando gliarti dei manicaretti con pinze da bucato; allora vide l'olio fumante cheattendeva l'ultima sua mossa, le liberò e le gettò dentro la padella una dopol'altra. Per evitare che saltassero, bastò adagiare sul perimetro della pentolaun banale para-schizzi, premendolo con forza per scongiurare l'ultimotentativo vitale delle bestie che si rattrappivano irrigidendosi negli ultimi istantidella loro vivacità.... Ponetele in un vassoio bianco, rotondo, circondate da un tappeto di verdee fresca insalatina tagliuzzata e... buon appetito.