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PAROLE AL PASSO


Si è appena conclusa la prima puntata di "Parole al passo", la nuova trasmissione in collaborazione tra Radio Imago  e www.tuttiscrittori.it. La puntata sarà disponibile per l'ascolto e il download tra un paio di giorni sul sito di Radio Imago. Nel frattempo, ecco i testi che abbiamo letto durante la trasmissione.Due poesie di Luisa Fava:Al mercato del venerdìtoccamiper quando la mia pellesarà come uno straccio secco dimenticato sotto il lavandino(ora con dita di colibrì in festa mescoli tempo e cannella)guardamie sigilla gli occhiper quando le mie alisaranno bende sfatte(da sempre di te mi cattura l’odore) trattienimicome caramello in boccaper quando sarò il ruvido nocciolo la cui polpa percorri ora con lacci tremendi(ahi la noncuranza delle sbarre,niente: né terra cielo tempo)un coro muto ti cantamentre stringo mercatoe nella cesta sul bancoho messo le mie cavigliee tre grani di oblio blupotrei scapparecomprami Zoccoli di cometa -Va bene va bene-Il cavallo sul prato...- E poi?-Lo zoccolo sulla bambolaLe margherite mute in ginocchioE tu di arenaria con la testa tra le gambeTi sgretolavi come un’Ogiva azzardataNella scia di una cometaChe ancora nitrisce e mi spogliaScaglie di porcellana mutilataStelle di acqua marina e di saponeVento vorrei andareVersoaltrodadove Un racconto di Nicoletta Bartolini (elliy Writer): Unica perfetta rosa“Da quando l’ho incontrato, un solo fiore mi ha mandato...”Era iniziata così, con un’unica perfetta rosa.Una storia piccola, di passione  mai creduta possibile, prima di  allora.Si erano incontrati all’alba di quel giorno così a lungo atteso, cercato, costruito.Si erano volati incontro, senza pensare a chi potesse accorgersi di loro, dimenticando ogni prudenza, ogni attenzione. Soltanto braccia e corpo e labbra in quell’istante. Non esisteva altro.E subito erano fuggiti via, verso quel “via” disperatamente rincorso e desiderato, un “altrove” dove nessuno potesse additarli, inseguirli, voltarsi e riconoscerli. Dove la vita potesse essere altro da quei “devo” e quei “non posso” e “scusa tanto”.Una casa, un lago, una stanza calda e quell’unica perfetta rosa. Apparsa sul cuscino all’improvviso.“Da tempo l’amore ha scelto come immagine preziosa / un’unica perfetta rosa...”E poi un sorriso, che diventava immenso. Si guardavano negli occhi, poi gli occhi di entrambi si chiudevano piano. E diventavano labbra. Un bacio grande  e caldo, morbido da far tremare le braccia. Era sangue bollente e lo bevevano, quell’amore, respirandolo a fondo, lo assorbivano, stringendolo forte, ancora e ancora, tanto che altre carezze e altri baci, lontani da quelle braccia, da quelle labbra, sembravano persi ormai, svaporati, un niente.Piccole ore di struggente passione, pelle che urlava, mormorii di due poveri cuori. Cuori che intrecciavano sogni e parole, in quella stanza in riva a un lago inventato, forse una baita sperduta in un sospiro, o una mansarda a strapiombo sul cielo... o un’unica perfetta rosa. Non avrebbero mai voluto andare via da quell’altrove. Ma la rosa era caduta a terra ...Andare.Ecco l’ora.Come fai a dire alla pelle “staccati, vattene, lasciami”?Come fai a dire a un sogno “aspettami”?Come fai a dire al cuore “torniamo indietro, dai!”. Come fai?E quando il cielo è azzurro o quando la pioggia cade e ti bagna il cappotto e i capelli, e quando sei in mezzo al traffico  e ascolti una musica che senti solo tu, e quando sei a casa e invece lì non senti niente e niente riesci più a vedere, e quando poi ti spogli e ti infili in mezzo alle lenzuola e poi spegni  la luce... come fai?E quando la tua vita inutilmente scappa via, i giorni a consumare i giorni,  da quando ti ha detto “scusa tanto” e poi “non posso più”... quando ogni cosa perde senso perché il senso era soltanto lui?Così a volte, nelle notti stanche, senza più sogni da intrecciare, né parole, lei a un tratto corre alla finestra: fame di aria, di respiri altrove.Spalanca i vetri e guarda il cielo. Chiude gli occhi e pensa a un fiore. A un bacio, al più profondo. Poi aspetta il giusto soffio di vento e glielo affida.“... a me tocca sempre e solo una cosa / un’unica perfetta rosa.”