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Post N° 55


PAROLE AL PASSO, la trasmissione nata in collaborazione con RADIO IMAGO, ha visto protagonisti - nella puntata del 29.2.08 - l'amore per la poesia e... il vino!Ospite della puntata, Sandro Sangiorgi, ideatore e direttore di PORTHOS, giornalista, sommelier... Di lui abbiamo già parlato in questo articolo, ricordate? Per l'occasione, gli abbiamo lasciato il massimo spazio possibile, ma sul tema ci sarebbe ancora molto da dire...La puntata potrà essere riascoltata sul sito di Radio Imago tra qualche giorno. Per il momento proponiamo soltanto un "assaggio", qualche verso, qualche suggestione.      (...) C'è una terra che tace e non è terra tua. C'è un silenzio che dura sulle piante e sui colli. Ci son acque e campagne. Sei un chiuso silenzio che non cede, sei labbra e occhi bui. Sei la vigna. (...) (da "La terra e la morte" - Cesare Pavese)***(...) Il vino muove la primavera, cresce come una pianta di allegria, cadono muri, rocce, si chiudono gli abissi, nasce il canto. Oh, tu, caraffa di vino, nel deserto con la bella che amo, disse il vecchio poeta. Che la brocca di vino al bacio dell'amore aggiunga il suo bacio Amor mio, d'improvviso il tuo fianco è la curva colma della coppa il tuo petto è il grappolo, la luce dell'alcool la tua chioma, le uve i tuoi capezzoli, il tuo ombelico sigillo puro impresso sul tuo ventre di anfora, e il tuo amore la cascata di vino inestinguibile, la chiarità che cade sui miei sensi, lo splendore terrestre della vita. Ma non soltanto amore, bacio bruciante e cuore bruciato, tu sei, vino di vita, ma amicizia degli esseri, trasparenza, coro di disciplina, abbondanza di fiori. Amo sulla tavola, quando si conversa, la luce di una bottiglia di intelligente vino (...)(Da "Ode al Vino" di Pablo Neruda)***Bevo a una casa distrutta, alla mia vita sciagurata, a solitudini vissute in due e bevo anche a te: all'inganno di labbra che tradirono, al morto gelo dei tuoi occhi, ad un mondo crudele e rozzo, ad un Dio che non ci ha salvato. (Poesie, Anna Achmatova, 1889–1966)***Vino, gagliardo come la dea ragione.In te l’idea si fa suono esi colora il Mito.Appaiono vestali tinte di giada,il periplo del canto si snoda inveli che ricordano l’anima.O vino che canti il mio dolore,vino che sei il precipizio estremo,vino che dai l’illusione della morte efai solo dormirefino al nuovo dolore(Sete perenne – Alda Merini) ***E PER CONCLUDERE:AVICENNA, un medico iraniano del  secolo XI dice:Il vino è l'amico del savio e il nemico dell'ubriaco. E' amaro e utile come il consiglio del filosofo, è permesso alla gente e proibito agli imbecilli. Spinge lo stupido verso le tenebre e guida il saggio verso Dio.