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Post N° 87


Venerdì 23 maggio , puntata di "Parole al passo", il programma di musica, poesie e racconti, nato dalla collaborazione tra www.tuttiscrittori.it e
dal titolo "Ha una solitudine lo spazio..." (da una poesia di Emily Dickinson). Serata speciale, durante la quale abbiamo potuto finalmente ascoltare la suadente e sensuale (anche se un po' emozionata) voce di BOBSAINTCLAIR, che ci ha promesso sorprendenti future prove da gran seduttore radiofonico... vedremo! Ma a proposito di "vedere"... ci avete visti??? Da stasera eravamo anche in web cam sul sito di Radio Imago! che spettacolo... (urgh!)E poi... e poi abbiamo presentato la "new entry" della nostra redazione: Renata Maccheroni! Abbiamo letto un suo testo, dal titolo "Assolutamente nostro" e ascoltato dalla sua voce una poesia scritta da Ipanema .Tra qualche giorno sarà disponibile la registrazione della puntata, ma nel frattempo, per ascoltare e scaricare le puntate precedenti, potete collegarvi QUIATTENZIONE! Aspettiamo i vostri racconti e le vostre poesie (potete inviare a: redazione@tuttiscrittori.it). I testi selezionati dalla redazione di tuttiscrittori.it saranno presentati durante le prossime puntate di "Parole al passo", su Radio Imago . Il tema? L'amore, la passione. In tutte le infinite sfumature possibili...*** *** ***Ed ecco i  brani:Assolutamente nostro (di Renata Maccheroni)Ricordi Nene le poche lettere scritte a mano su foglio di carta sgualcito a formare un nome sconosciuto e che non mi importava di conoscere? Il motivo per cui scegliesti quello e non un altro, non me lo sono chiesto mai, era questione marginale. Lasciavi i fogli seminati in terra, casualmente, come novella Pollicino. Sapevi che li avrei scoperti o lo speravi: è poi la stessa cosa. Visti dove tu li avevi messi. Non li avrei lambiti nemmeno in punta di piede, ma soltanto guardati con l’eccitazione a montare in cuore sostenuta dal tuo esserci, in quel gioco infantile e magnifico. Assolutamente nostro. Sempre cercherò segni di te: minimi graffi su un muro, sbaffo di rossetto sopra una manica stropicciata, impronta di labbra su mollica di pane. Un soffio di voce che tuo non sarà, ma come tale io interpreterò, un sorriso ad andare per conto altrui e sarà il tuo volto, ritratto nell’ultima fotografia. Saranno le mie mani, una sull’altra a sfiorarsi e, in una, diventare la tua. Sto scrivendo le pagine di una vecchia agenda, è dell’anno in cui ci conoscemmo, non sbaverò tracce d’inchiostro sul mese: non si sporcano le rose. Poi piegherò i fogli e li infilerò tra le pagine del libro nell’ombra, aspettando che sia tu a farmi trovare un altro segno, qualcosa a capitarmi tra le dita d’improvviso. Come un cane annuserò orina di cani passati prima di me a raschiare angoli di vicolo, mi fermerò sotto le finestre aperte a contare le note di una canzone e a farle tornare come i conti di un ragioniere. E tu sarai, sarai sotto un cielo pieno d’ affanni pronto a scaricarli a caso come sacchi di sale. Sarai, in una delle tante lune sparse per il mondo quando nessuno starà più ad  attendere la prossima. Sarai, nello sguardo putrido di chiromante; nell’asma a soffocare respiro di bimbo; nello schiaffo su guancia inconsapevole, livido nascosto. Sarai, dove adesso sei. Le braccia conserte, gli occhi sopra un universo che non sa riconoscerti, la alinconia a sbucciarti l’anima ed io, io rovinerò giù per le scale, infilato in vita il libro a dire di un’ombra, le mie mani ad annaspare aria.   Rossetto (di Ipanema)Scivola lento il belletto rosso dalle mia labbra accese. E sbiadite restano, quando protese, ancora chiedono il sapore scosso del tuo bacio, ardite, dal tuo fiato, arrese. Soffice, lo sfiorar d’anima mosso contro il palpitare di un amor mai detto. Scivola lento il pallido rossetto usato per attrarre ancor più vanto ridotto adesso a misero vezzo: umido incanto di piaceri nascosti. Abbandono i miei sensi a giochi scomposti Mi arrendo alla gioia di saperti avvinto, mentre un pensiero è sospinto a pianti sommessi. Ti amo – vorrei dirti – ma il mio cuore è serrato In prigione muta di timidezze vane, assoluta testarda segretezza intensa non dirà mai, quanto stretto io abbia, forte e gelosa al mio petto, il sentir le tue labbra sciogliere il mio fiatoe dal blog di BobSaintClair:Solitudine, se vivere devo con te,      Sia almeno lontano dal mucchio confuso      Delle case buie; con me vieni in alto,Dove la natura si svela, e la valle,Il fiorito pendio, la piena cristallina      Del fiume appaiono in miniatura;      Veglia con me, dove i rami fanno dimore,E il cervo veloce, balzando, fugaDal calice del fiore l'ape selvaggia.Qui sarei felice anche con te. Ma la dolceConversazione d'una mente innocente, quando le paroleSono immagini di pensieri squisiti, è il piacere      Dell'animo mio. E' quasi come un dio l'uomoQuando con uno spirito affine abita in te. (John Keats – Solitudine! Se devo vivere con te)