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Dalla Vetrina d'Autore


Voglia di vacanze... Stefano Santarsiere sta pensando a un Ferragosto...
FERRAGOSTO RELOADdi Stefano Santarsiere*Mi destai di soprassalto chiedendomi se fosse scoppiata una rivolta. Solo la certezza di essere a quasi duemila metri di altitudine rendeva il pensiero inverosimile, ma per il resto, il fracasso era quello di un gruppo armato che si accingeva a prendere il controllo dell’intera zona. Nell’atmosfera umida della tenda da campeggio dove avevamo trascorso la notte, vidi Massimo sbattere gli occhi, perplesso. Nessuno di noi due osò fiatare, prima di mettere il naso fuori e capire il motivo del baccano che ci aveva svegliato. Troppo stridente era il contrasto con la quiete calata sul monte Sirino la sera avanti. Avevamo finito di montare le tende e acceso il fuoco poco prima che il cielo scurisse, riempiendosi di stelle più luminose di come apparivano in paese. Avevamo divorato la deliziosa pasta al forno che Patrizia si era degnata di cucinare per tutti noi. Ci eravamo messi in testa di raccontare le storie dell’orrore, ma la pace della montagna ci aveva sopraffatti. Sembrava di esserci accampati in fondo a una cattedrale deserta, dove l’oscurità echeggiava dei venti che imperversavano sulla vetta. In capo a un quarto d’ora avevamo sentito la necessità di infilarci nelle tende. Non solo per dormire, ma per entrare in silenziosa simbiosi con quella realtà, per arrenderci alla soggezione che essa ci ispirava. Era la notte tra il 14 e il 15 agosto.E adesso, l’alba del giorno seguente. Udii la voce di Antonella ululare dalla sua tenda: “Ma si può sapère che caspita è?” Agli scalpicci si erano aggiunti schianti, colpi di martello e un insistente segare. Il tutto accompagnato da agghiaccianti scoppi di risa...  leggi tutto**