tuttiscrittori

Divagazioni...


(E chi se la aspettava, una Renata così tifosa e sportiva??)
*La notte dopo la sconfitta(di Renata Maccheroni)*Notte calda, mondo boia! e da quando gli spagnoli battono bene il rigore? Loro che della movida hanno fatto un credo, assieme ad altre aperture che a noi italici suonano ancora troppo rigorose? Eppure, è così: spandono rigore a tutto (s)piano – di gioco – e si portano a casa, pur restando in austro terra, la semifinale. Come se la vedranno coi nipotini bionici di Mr. BaffiDiFerro  è tutta da stabilire, però loro ci saranno. In compenso la nazionale campione del mondo, dopo una partita accidiosa (azzeccata la definizione del buon Beha) raccolgono applausi alla Malpensa, e, oggi come oggi, per raccogliere applausi alla Malpensa bisogna davvero essere l’Italia e aver fallito (ops, è involontario) la qualificazione a Euro2008, euro che notoriamente ci perseguita da diversi anni, noi perseguiamo lui e indovina un po’ chi vince? Bando alle ciance: il capitano hombre –  da domenica sera è concesso omettere l’acca – s’è infortunato in allenamento: come dire, fuoco amico: non è successo niente, non lo sostituisco e vedrai che ce la facciamo a tornare a casa per festeggiare S. Giovanni su suolo patrio. Detto fatto.  Al c.t. d’aver passato 2 settimane tra le mucche viola e l’impero che fu, glielo diranno tra qualche giorno: finora non se ne è accorto; del resto, povero figlio, a lui avevano detto soltanto che sarebbe stato un viaggio promozionale. Le svizzerotte che non fanno Hunziker di cognome urlavano ai 4 venti che, da Chiasso in giù, i fighi  latitano, così la Fgc ha pensato bene di mandare colà Borriello e smentire la voce. Lui s’è fatto vedere dalle cugine del cucù, quindi missione compiuta. Qualcuno della squadra s’è chiesto come mai ad ogni esibizione del sampdoriano ci fosse sempre un sacco di gente che, nel frattempo, giocava a pallone e se ne sbatteva di guardarlo in faccia: immediatamente il cittì li ha zittiti Tranquilli non lo guardo in faccia nemmeno io, e tutto è andato a posto. Anche perché, se a Toni gliene faceva un baffo e la Cecchetto dichiarava Gioca Jouer? No, non siamo noi. E’ una notte calda, mondo boia. Niente trombe da stadio sparate nelle culle degli infanti abbigliati in maglie di poliestere di 10 anni più grandi di loro, niente carosello – l’unico che ci era concesso prima del tutti a nanna – niente sfasciamento auto in sosta, cassonetti della spazzatura in fiamme, vetrine infrante dalle mazzate, in compenso molti cuori infranti dal dolore: ci hanno mandato a casa, noi che una casa non ce l’abbiamo più tanto che pure Berlusconi se ne è accorto e ha levato l’Ici. E noi le tende da quel di Vienna, l’erba del Prater non è più verde. Ci aspetta un Lippi2 già alle prese con l’ufficio anagrafe, cioè far diventare italiano un brasiliano al quale non ha neppure chiesto se lo desidera: gli farà vedere direttamente l’assegno d’ingaggio e costui negherà persino l’esistenza del sambodromo. Insomma: levate gli italiani dall’Italia e vedrete che squadrone. Andremo a sventolare pezzi di stoffa bianchi rossi e verdi – altri popoli le chiamano bandiere – in Sudafrica; intanto domenica 28 giugno Germania e Russia saranno nuovamente di fronte come ai vecchi brutti tempi, ma è solo calcio bellezza, quello che fa bene alle ossa e spesso le rompe. La storia insegna. W l’itaglia!**