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DALLA VETRINA


LEGAME APPARENTE(di Alessandro Napolitano)*Where are Elmer, Herman, Bert, Tom and Charley,The weak of will, the strong of arm, the clown, the boozer, the fighterAll, all, are sleeping on the hill.(E. L. Masters)La palestra della scuola era illuminata solo in parte, la luce cadeva perpendicolare sulle sette sedie disposte in circolo.Il locale sapeva di lucido da parquet, le tribune erano vuote e il segnapunti elettronico spento.Le finestre, arrampicate sulle alte pareti, erano bersagliate da una fitta e insistente nevicata. Bert occupava una delle sedie, calzava un berretto di lana, era avvolto in uno sporco giubbotto e teneva le gambe accavallate. Aveva le mani una dentro l'altra e il suo sguardo era fermo in direzione dell'uomo grasso, con il mento flaccido e due grosse guance rosse. Herman era il suo nome e sedeva silenzioso di fronte a lui.La comunità parrocchiale aveva ottenuto i fondi per istituire un gruppo di lavoro: una psicologa dava supporto morale a chi si era salvato da atti autolesivi, a chi era scampato al suicidio.Nicole terminò di parlare. Bert si ritrasse sulla sedia il più possibile. Era basso di statura e i suoi piedi persero aderenza con il terreno. Si accorse che era il prossimo a dover intervenire. Strinse forte i denti, poi li lasciò andare e deglutì; ispirò senza avvertire la soddisfazione di sentire pieni i polmoni.- Lo sai che non c'è alcuna fretta e che puoi parlare di quello che vuoi. – Intervenne la psicologa.L'uomo sbuffò via l'aria che disegnò una piccola nuvola davanti al naso. Esordì:- Questa mattina sono stato sulla tomba di mia madre. Ho portato dei fiori, viole.Avvertì la bocca inaridire e dovette attendere un poco di saliva prima di continuare.- Mia madre adorava le viole.Il suo viso si contorse in una smorfia di dolore. ( leggi tutto )