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Dalla VETRATA


Mentre ancora seguiamo con ansia le avventure dei personaggi fioriti dalla sorprendente immaginazione di Tony Manero... ehm... Alessandro F.  & C. - ancora in azione nel precedente post - ecco un'altra sorpresa! Potete leggere il testo completo del racconto nella nostra Vetrata.Intinsi il dito nella pozza di Valeria Tedde Può l’inferno essere azzurro?Può il sole gettare le tenebre nella mente di un uomo?Avrei voluto anch’ io imparare la danza della pioggia.Cosa credete che facciamo, in chiesa, mentre il pastore predica le solite ciance? Ognuno di noi, nel suo cuore, prega che piova, o che smetta di piovere, o che presto finisca il disgelo, o che non grandini.Ognuno di noi, nel suo cuore, intona e balla la sua personale danza affinché la natura ci sia amica.Il ramo sta per entrare. Sta per scucire i pantaloni. Sento che spinge le mutande e le mutande che entrano nel deretano. Speriamo che presto mio nipote mi dica che si è stancato di questo gioco perché ormai sono cinque minuti che sto seduto in equilibrio su un ramo, neanche tanto largo, aspettando che mi impali, sotto un sole che mi spacca la testa.  Perché faccio questo? Mia moglie ride, sotto il portico. Tutti ridono, li vedo. Vedo, tra l’erba piegata dal vento, arrivare Tash dalla riserva. Ride anche lui. Vorrà la solita birra e forse questa volta gliela negherò, così impara. Mio nipote mi ha detto che posso alzarmi.Massaggiandomi il sedere mi avvio verso il portico dove mi aspetta la mia sedia e la mia birra. Ho già perdonato Tash. Beve assetato, riempiendosi la bocca. Vorrebbe ubriacarsi e anche questa volta cercheremo di impedirglielo ma  ... (continua qui)