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Ora Salinger lo sa


…dove andavano a finire le papere di Central Park quando il laghetto ghiacciava. E pare che questa domanda stupida fatta dal giovane Holden sia una delle cose rimaste nella memoria. È emblematico come le frasi strane rimangano in mente più di molto altro che meriterebbe.Persona mitica Jerome, lo scrittore che in 91 anni di vita scrisse pochissimo. E chi non l’ha invidiato almeno una volta? Scrivi un libro e campi di rendita. Scrivi una pietra miliare della letteratura e della contestazione giovanile del 68 e passi alla storia. Almeno in Italia il titolo l’ha aiutato molto e forse non poteva essere (non) tradotto meglio. In originale era “The catcher in the rye” un titolo praticamente intraducibile in quanto deriva da una poesia attribuita a Robert Burns che è un mix di termini comuni molto usati negli Usa. Un po’ come “il calciatore che acchiappa al volo le cubiste” se volessimo inventarne uno; in America lo tradurrebbero con “The young Peppe”. Adriana Motti è stata la traduttrice e dovrebbe essere stata lei ad inventarlo, o forse è stato Calvino che era il suo capo?Non mi metto a raccontare né la storia né a fare una critica letteraria. Leggetevelo se non l’avete fatto ancora. Nelle librerie dell’usato e sulle bancarelle se ne trovano, magari nell’edizione del 61, come quella che ho io, presa in prestito da mio nonno e mai più riconsegnata. Magari non vi sconvolgerà la vita, ma vale la pena leggere quella storia del finesettimana di un giovane vergine e dei suoi rapporti con i parenti e gli amici. Salinger lo sapeva bene: a lui la vita l’ha cambiata, e se n’è stato in disparte per decenni, fino a ieri, senza troppe rotture di scatole. Beato lui…