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Oltre l'incipit: ricomincio da due


Leggere i commenti al post su Salinger mi ha fatto venire in mente tutte quelle volte che ho cominciato un libro e non l’ho terminato. Uno fra tutti o meglio uno su tutti: “il signore degli anelli”. Non ce l’ho fatta. Ho iniziato più e più volte, attirato e sedotto da amici, incoraggiato dal mondo intero, incuriositi dai film. Niente da fare. Appena comincio a leggere mi addormento. E me ne dispiaccio perché immagino che mi sto perdendo parole spettacolari, suggestioni epiche. Ma appena inizia la storia della storia, crollo. Gli occhi se ne vanno a spasso, proprio come quando andavo al liceo e prendevo il libro di latino per addormentarmi. Immancabilmente mi assopivo sulle declinazioni, sulle rosae rosarum, proprio come Bilbo Baggins mi ha cullato per qualche tentativo non andato a buon fine. Potrei pensare di non essere ancora pronto e neppure preparato.Di libri che mi attendono ne ho molti, fin troppi. Forse l’errore che faccio è quello di aprirli in momenti sonnacchiosi, troppo rilassati, da rischiare l’abbiocco se non riesco subito a coglierne lo spirito. Ma se inizio a carpire una seppur minima didascalia, la botta arriva. Forse il segreto è quello di iniziare dal secondo capitolo?