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Carta e foreste


Nell’occasione del Salone del libro di Torino, è stata lanciata la campagna organizzata da Greenpeace, WWF e Terra! Per sensibilizzare l’opinione pubblica riguardo il fatto che la stampa su carta dei libri mette in pericolo le foreste con la produzione di polpa di cellulosa. La carta viene dal legno, dagli alberi. Dovremmo ricordarcelo quando andiamo a comprare un libro. E la distruzione delle foreste porta all’estinzione di specie che nelle foreste vivono. Prime fra tutte tigri e rinoceronti.Se ci buttassero giù il parco vicino casa forse ce ne accorgeremmo, ma la legna per la carta viene da lontano, dove costa meno, ed addirittura quasi tutte le case editrici italiane non conoscono l’origine della carta sulla quale stampano. Solamente il 6% usa carta certificata che proviene da foreste gestite nel rispetto dell’ambiente.Pare che negli ultimi anni l‘Italia abbia incrementato le importazioni di carta dall’Indonesia diventando il maggior cliente di un colosso del settore che contribuendo alla distruzione di un milione di ettari a Sumatra dagli anni ’80, ha trasformato quel lontano paese nel terzo emettitore mondiale di anidride carbonica.Come al solito dipende da noi mettere un freno a questo scempio. Come? Semplicemente acquistando libri dagli editori che rispettano le regole, ed esigendo che anche tutti gli altri facciano lo stesso. Nella lista dei buoni abbiamo: Bompiani, Dindi, Fandango, Foglio Clandestino, Hacca Edizioni, Il Rovescio, Lonely Planet, Edizioni Ambiente, La Coccinella. Non è strano che tutte le maggiori case editrici italiane non lo facciano, chissà perché, mi sarei meravigliato nel vederle. Mi sa che sto diventando troppo pessimista. Certo che uno di solito sceglie il titolo o l’autore, non la casa editrice, ed è un guaio in questo senso. Io come al solito acquisto solo libri usati, se non altro riciclo la carta…