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Caccia al tesoro


 Mi telefona Gianfranco:“Stè, quando ci vai dal tuo pusher? Mi servirebbe un libro…”. Lo chiamiamo pusher. Si tratta del mio amico Angelo che vende libri usati dalle parti di piazzale degli Eroi.“Pure oggi, ci vado almeno una volta la settimana”, per contratto con me stesso e l’obbligo auto inflitto di uscire nelle ore di pausa pranzo “Frà che te serve?”“Non trovo più Arcangeli di Paco Ignacio Taibo, forse l’ho prestato a qualcuno”Era la solita storia, prestava generosamente un libro ad un amico e dopo un po’ ne perdeva le tracce. Mi piace fare ricerche nei negozietti, specie quando non conosco l’autore, ma faccio un salto da Angelo prima di tutto.Ricordo una volta che cercavo un libro di “Roth” vado da Angelo e gli chiedo “Angelì ce li hai i libri di un Roth?” allora lui risponde “come no? Li metto da parte per un mio cliente che doveva passare la settimana scorsa… Che casa editrice è?” Lui li distingue per editore, per forma e colore e sa in quali pile e colonne alte due metri scavare per prendere al volo il volume giusto…”.Ad ascoltarci c’era un altro cliente, con la fisionomia del professorone, che immerso in un libro, alza il fiero volto ed esclama “Ma quale Roth cercava? Perché di Roth scrittori ce ne sono almeno quattro…” E comincia una eruditissima descrizione dei quattro omonimi, dei periodi storici, delle opere scritte, case editrici, preferenze sessuali, religione ed altre caratteristiche sensibili di privacy.Io e Angelo ci guardiamo negli occhi. Poi l’erudito ci lascia più interrogativi che mai anche se avevo una mezza idea che fosse stato Philip il prescelto, dato che era uno scrittore erotico da preparare per una trasmissione. Una volta soli, Angelo mi fa “mecojoni che professorone!”.Comunque questa volta stavo tranquillo e sparo la richiesta. Lui risponde “come no? Li metto da parte per un mio cliente che doveva passare la settimana scorsa… Che casa editrice è?” ma poi si ferma, allunga una mano con una mossa teatrale ad occhi chiusi e tira fuori un volumetto dalla metà di una colonna alta sui 180 centimetri. Non capisco come faccia a non far cadere nulla, ma ricordo anche quella volta che con una rovesciata da basket, riuscì ad impilare un “Urania” incastrandolo tra il soffitto ed una pila su di uno scaffale lassù.“Dovrebbe essere questo” mi fa mostrando. "Uhm, come Paco Ignazzio e pure Taibbo ci siamo ma il titolo è diverso".“Non è questo” faccio.“Quale cercavi?” mi fa. Non ha assolutamente memoria sui titoli che storpia in continuazione e dimentica dopo 3 secondi.“Ma sei sicuro che questo non l’ha letto?”“Angelì ma che ne so se l’ha letto o meno, ma se mi ha chiesto Arcangeli vuol dire che gli serve per uno studio che deve fare”“Ah, che casa editrice è? Mi sa che è Rizzoli” e butta giù le pile dei libri Rizzoli.“Una volta li mettevo da parte per uno che veniva tutte le settimane e poi non è più venuto, tacci sua… Ora guardo gli indici… come si chiama?”“Taibo”“Eccolo Taibbo secondo”“sarà il figlio?” chiedo ignorantemente ed esagero ”mi sa che non è questo. Sarà più importante il primo”“Ah… che casa editrice è?” E così via per un’altra mezzora. Fatto sta che la prossima volta ci vado preparato, ci faccio una ricerca prima su wikipedia, e così scopro che era proprio il secondo che cercava. Altrimenti gli porto un altro libro di qualche altro autore che ci somiglia, tanto mica lo avrà letto per forza? ;)