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Bookshoppers


Spariscono le piccole librerie, se non sono specializzate, il solito discorso della nicchia. Se te le crei sopravvivi, ma solo se rimani al buio; se vuoi stare al sole, ti bruci. I libri sono un bene di consumo da leggere e finire di leggere prima che le pagine ti rimangano in mano, staccate dallo sfogliare, distorte dall’apertura violenta, con lo “scrac” che quando apri per benino l’edizione economica vedi la colla e quanta poca ne abbiano messa. Il piccolo negozio non ti fa lo sconto se passi con la lista dei regali, fai incartare in confezione regalo e chiedi la busta di plastica. Il fiocchetto te lo metti poi a casa da solo. Lo compri dai cinesi.Il supermercato ti fa lo sconto: 15 o 20%, se chiedi alla commessa al massimo ti fa abbinare i colori con quelli dello stereo, se lo compri da loro. Se chiedi se è un bel libro, ti risponderanno che non lo sanno, mica hanno tempo per leggere la merce. Poi se sei fortunato i libri li compri a peso, come le patate. Peccato che si tratti di roba smanacciata, stropicciata ed unta, qualche guida turistica, ricette alsaziane e libretti da colorare. Roba buona per il tavolo che zoppica.Le piccole librerie all’interno hanno piccoli librai o piccole libraie, leggono tutto quello che arriva ed hanno anche la forza per farti un riassunto o consigliarti se valga la pena o no di leggerli, e magari ti dicono che quel best seller tanto pubblicizzato in tv fa schifo.Per questo le fanno chiudere. Meglio nei grandi stores riscaldati che puzzano di formalina e ti puoi sedere e leggere nei pomeriggi piovosi, puoi fare quel che vuoi. Magari si fa anche qualche incontro piacevole.Le piccole librerie invece no, profumano di carta e legno. Sono infiammabili e pericolose, specialmente per chi non legge.