Un blog creato da tuttiscrittori il 07/10/2007

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A volte, quando si è un grande scrittore, le parole vengono così in fretta che non si fa in tempo a scriverle... A volte. (Snoopy)

 
 
 
 
 
 

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mostra evento di Costantino Giovine presso Il trittico - Roma Piazza dei satiri - inaugurazione sabato 26 febbraio alle 18.30

locandina

 

 

 
 
 
 
 
 
 

YOU'LL FOLLOW ME DOWN - LABORATORIO CONCORSO

Il presidente della giuria, Luigi Bernardi, ci comunica che

   The winner is Paolo Zaffaina

La motivazione:

Statale 61 è un bel racconto giocato su molteplici livelli, tutti resi con stile adeguato.
I continui cambi di prospettiva, fino allo scioglimento finale, ne fanno un testo godibile ed estremamente accattivante.
Un bel saggio di scrittura al servizio di un'ottima idea.

adesso rileggiamolo iniseme >>>clicca qui

Scrivere è viaggiare senza la seccatura dei bagagli (E. Salgari) 

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
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I vostri racconti - DALLA VETRATA

Post n°150 pubblicato il 26 Febbraio 2009 da tuttiscrittori

UNA NOTTE AL TANGA BEACH

un racconto di

Gabriele Nicodemo

***

*

 

Eseguire ciò che il giorno mi diceva di fare era stata per anni un'abitudine.

La mia identità si era disciolta in piccoli minuscoli granuli, come un'aspirina in un bicchiere di vetro.

Avevo perso il conto delle settimane che avevo trascorso lavorando come ballerina in quel locale eppure, dovevo tutto a quello posto.

Non lavoravo per bisogno. Negli anni in cui avevo cominciato a fare la modella tra Bombay, Madrid, Parigi, Roma e New York ero riuscita ad accumulare un bel gruzzoletto di soldi, tanto da poter campare di rendita per almeno altri dieci anni.

Il Tanga Beach era il posto in cui volevo stare, lontano dall'ipocrisia della città e di un mondo che cercava, pagandomi, di dissacrare la mia figura di donna... (leggi tutto)

*

**

*

 

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Commenti al Post:
tuttiscrittori
tuttiscrittori il 26/02/09 alle 13:40 via WEB
Ecco un nuovo racconto, fresco fresco! Libera lettura e liberi commenti... in attesa di nuove produzioni. Le parole sono in fermento... ciao! nic.
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
AleF. il 26/02/09 alle 17:52 via WEB
Ho passato anch'io una notte al Tanga beach. Intanto devo dire che sembra scritto da una donna, quindi "bravo" al nostro Gabriele che riesce a porsi in una prospettiva diversa. La fine mi lascia un po' deluso. Rimango con un sapore lievemente amaro, di persone sostanzialmente sole, che si aiutano reciprocamente, questo si, ma poi tornano a casa propria e appunto tornano sole. Forse è anche il clima di ballo e di festa che amplifica questa sensazione. Nulla c'è di più pesante del silenzio dopo la festa, non credi? Comunque è stata una bella lettura, indubbiamente. Magari qualche passaggio risulta un tantino difficile. Ma del resto qualunque testo necessita di limatine dell'ultimo minuto. Alef.
 
BobSaintClair
BobSaintClair il 09/03/09 alle 19:31 via WEB
Una Notte al Tanga Beach. Va da se che il raccontino scivola via così come il tempo percepito da Manuela, perchè ben scritto; piacevoli le descrizioni e l'aria confidenziale tra i personaggi presentati. Resto però un pò critico dell'idea che Manuela ha nei confronti dell'ex lavoro di modella, poteva fare la vasaia ad es.; così dopo anni di vuoto mestiere su e giù per le passerelle, che le ha comunque riempito le tasche abbondantemente, trova la sua dimensione congeniale al "Tanga", in qualità di coreografa e ballerina. Probabilmente Manuela comincia ad entrare in una fase più adulta della sua vita che la porta a riflettere sul tempo, sul passato, sugli affetti e sulla vera amicizia, argomenti fortemente sentiti da quanto si evince. Conosce poi Martina, una ballerina, e con lei stringe una stretta amicizia; con lei si confida, lei le tiene alto il morale e anche quello dei colleghi, c'è intesa e le giornate scorrono serene. Con la messa in scena dello spettacolo che inaugura la stagione estiva, Manuela confessa a Martina che attraverso la creatività dei suoi spettacoli può riscattare la donna, rendendole compiutezza e bellezza, rispetto al precedente sterile lavoro che la vedeva solo impiegata come stampella da palcoscenico, tra l'altro arricchendo solo le tasche di pochi mentre lei poverina (ndr) non guadagnava niente. Mi appare un pò ipocrita Manuela, insomma è vero che il mestiere di modella non è in sè molto creativo, ma credo che lo stilista sia un pò come un regista che scegliendo gli attori per il film, ne vede in loro la realizzazione. Beh, seguono faticose prove, eccitamento per i preparativi, tutto a gonfie vele, finchè Martina rivela a Manuela che pur essendo lesbica, per sentirsi appunto completa e padrona di sè (come l'amica và "predicando"), aspetta un figlio dal caro Giulio, padrone del locale. Dopo lo spettacolo Martina sente (per rispetto) di dover chiarire meglio il proprio punto di vista alla grande amica Manuela che senza battere ciglio, esprime contentezza e serenità. Risultato? E vissero felici e contenti, sorseggiando Mojito. Ne deduco che l'autore abbia voluto raccontare una storia di vita, libera; libera nelle scelte personali, in assenza cioè di vincoli, contrasti e condanne da parte di una moraleggiante società, ma soprattutto dei personaggi stessi che tutto accettano benevolmente; insomma, tutto fila liscio nell'oasi Tanga, all'insegna del rispetto e dell'amicizia reciproci, includendo anche il buon Giulio che si presta (anch'egli con pacata naturalezza) nel ruolo di padre/inseminatore senza porsi troppe domande...... Tutto liscio come bere un bicchier d'acqua... (calda?).
 
BobSaintClair
BobSaintClair il 12/03/09 alle 14:46 via WEB
VETRINA D'AUTORE: "Riunione alle 10". Ex proprietario di un mobilificio, diventato ricchissimo grazie alla cessione dell'azienda, nn sa cosa farsene di tutti questi soldi, persistendo invece a partecipare alla gestione dell'azienda in veste di uno dei tanti amministratori i quali sono corrotti e mirano,al contrario di lui, a un tornaconto personale a scapito totale dell'azienda (manco fosse un'azienda pubblica che poi puoi fare i comodi tuoi, le multinazionali ti radiano se vai contro i loro interessi..). Riflessioni immediate: perchè non aprirne un'altra con tutto quel denaro? Perchè non denunciare agli alti livelli la corruzione e la mala gestione degli amministratori. Edoardo non molla neppure di un centimetro il suo attaccamento alla sua ex fonte di gioia, di vita (ma perchè l'ha venduta? Ah, gia! Perchè è un pirla...). Avendo stabilito che Edoardo sta perdendo la ragione, il che è un passo fondamentale per capire il racconto, veniamo all'escamotage di dylandoghiana memoria per sviluppare la trama, che pare prendere vita proprio uscendo dritta dritta da un fumetto di Tiziano Sclavi, ma con meno originalità: incubo e realtà si sovrappongono. La cosa che mi è piaciuta di più è la descrizione di ciò che avviene durante la riunione :))) per il resto, senza anticipare gli eventi, ben scritto, in quanto l'autore procede a passi lenti durante la narrazione, senza discostarsi troppo dall'oggetto del racconto, senza lungaggini eccessive, rendendo pure i dialoghi e le sensazioni "palpabili" al momento....quindi buono lo stile, manca di originalità e il soggetto è poco interessante, non troppo appassionante . Saluti!
 
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