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A volte, quando si è un grande scrittore, le parole vengono così in fretta che non si fa in tempo a scriverle... A volte. (Snoopy)

 
 
 
 
 
 

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mostra evento di Costantino Giovine presso Il trittico - Roma Piazza dei satiri - inaugurazione sabato 26 febbraio alle 18.30

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YOU'LL FOLLOW ME DOWN - LABORATORIO CONCORSO

Il presidente della giuria, Luigi Bernardi, ci comunica che

   The winner is Paolo Zaffaina

La motivazione:

Statale 61 è un bel racconto giocato su molteplici livelli, tutti resi con stile adeguato.
I continui cambi di prospettiva, fino allo scioglimento finale, ne fanno un testo godibile ed estremamente accattivante.
Un bel saggio di scrittura al servizio di un'ottima idea.

adesso rileggiamolo iniseme >>>clicca qui

Scrivere è viaggiare senza la seccatura dei bagagli (E. Salgari) 

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
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Il libro di Kallida: parliamo di e con l'autrice

Post n°169 pubblicato il 18 Giugno 2009 da tuttiscrittori
 

Per ripristinare un certo ordine, in questo post potremo discutere di "Tre quarti di vita" libro di esordio per Clara Morreale alias Kallida.

Non vogliamo e non possiamo dire molto del lavoro di Clara Morreale. Diremo solo che dal brano che abbiamo letto, e che proponiamo ai nostri lettori, emergono sensazioni forti e contrastanti. Vediamo scorrere le immagini scritte da Clara in varie tonalità di grigio, come fotografie sottoesposte, ma disturbate da lampi subliminali di colore rosso acceso. Già da questo piccolo, brevissimo stralcio, “Tre quarti di vita” ci mostra la sua forza espressiva. Azzeccatissima la copertina con la margherita che appassisce ma non si spezza, nonostante il nero che la circonda. Mi viene in mente che la margherita, tra l’altro, è emblema della Lunigiana, simbolo di vita e buona speranza. Una terra di castelli incantati e pentole piene d'oro, storie di fantasmi e lupi mannari, acque che mutano di colore. Un passaggio verde per chi vuole fuggire dalle nebbie padane per gettarsi nel mare della Versilia e delle Cinqueterre… buona lettura e buon passaggio. 

 Fra le altre mi raccontò di quella volta in cui fu in Germania e scoprì il dolore.
Il viale era ombroso a causa dei tigli sul ciglio della strada, che da una parte all’altra della strada ondeggiavano al vento lieve di primavera. Era un pomeriggio di maggio ed era a Colonia, a visitare un ospedale per bambini nati prematuri. Aveva sognato spesso quel tratto della “Dürenerstraße“: il viale era sempre vuoto, nessuno vi transitava e lei lo percorreva su una bicicletta bianca, e andava veloce, ma lo scenario sembrava immobile.
Scorrevano i piedi sui pedali con facilità e il fresco della sera invogliava ad accelerare, ma il quadro restava uguale a se stesso.
Non mutava, e lei continuava a pedalare imperterrita, senza avere tuttavia la minima angoscia nel cuore. Niente incuteva timore, il paesaggio circostante suggeriva stabilità, almeno questo è quello che ricordava al risveglio, mi disse. 

 

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Commenti al Post:
Taoista1963
Taoista1963 il 18/06/09 alle 09:34 via WEB
Comincio io con una domanda forse un po' banale, ma inevitabile. Da dove nasce l'idea di questo libro, del suo contenuto e del suo titolo?
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
Renata il 18/06/09 alle 09:40 via WEB
Ripeto la domanda già fatta: il libro è stato editato? Da casa editrice, esterno, autore medesimo o chi per lui, non ha importanza. M'interessa sapere se è stato editato da qualcuno. Grazie.
 
tuttiscrittori
tuttiscrittori il 18/06/09 alle 10:22 via WEB
In effetti, questa non sarebbe una discussione, ma una semplice notizia su un evento che riguarda un'amica frequentatrice del nostro blog. Ci sembrava quanto meno doveroso e simpatico farlo. Sono dell'idea che una vera discussione, di quelle toste su forma e contenuti come piacciono a noi, fosse rimandata a dopo la presentazione e magari dopo la lettura del suo libro (si tratterebbe di operazione veloce, in quanto di sole 70 pagine). Ciò non toglie che il blog di tuttiscrittori è proprietà di chi lo frequenta e ognuno è libero di non condividere la mia opinione. Ricordiamoci anche del laboratorio autogestito… che provvedo immediatamente a “uppare” con un nuovo box. gf, Red(mi piace il termine coniato da Renata, cioè Red, che sta per LaRedazione)
 
kallida
kallida il 18/06/09 alle 11:27 via WEB
Il libro è edito da una casa editrice sarda che si chiama "La Riflessione", non è per intenderci un'autopubblicazione. Difficile da credere ma mi hanno sottoposto un contratto peraltro equo senza contributi. Come ogni primo lavoro è sicuramente solo da migliorare, ma anche grazie a questo blog ho deciso di tuffarmi per poi imparare uno stile di nuoto...grazie ancora e a presto:)
 
 
Taoista1963
Taoista1963 il 18/06/09 alle 18:37 via WEB
Non per ignorare le note del nostro gf, ma ...insomma kallida, dicci qualcosa di più.
 
   
kallida
kallida il 18/06/09 alle 18:50 via WEB
Vieni a Roma e vedrai...anzi prepara una domandina piccante delle tue, chissà se riesci a mettermi in difficoltà!!!Magari Taoista mi aiuterà...
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
Renata il 19/06/09 alle 12:03 via WEB
Ringrazio per la non risposta alla mia domanda. Replica che è implicita, o meglio esplicita, nell'incipit qui pubblicato.
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
VALERIA TEDDE il 21/06/09 alle 07:42 via WEB
Dopo due settimane apro finalmente tuttiscrittori con calma e trovo questa super notiziona! Grandissima kallida! Non vedo l’ora di leggere il tuo libro. Brava. Un salutone, Valery
 
Taoista1963
Taoista1963 il 25/06/09 alle 14:39 via WEB
Ma qui son morti tutti? Non c'è nessunoooooooooooooooo! Mah... Mando un saluto a chiunque sia in ascolto.
 
 
alessandro_n_1971
alessandro_n_1971 il 25/06/09 alle 19:09 via WEB
Ciao Omonimo, io vivacchio. Sono alle prese con il mio racconto, entro breve lo posterò. AleN
 
VALERIATEDDE
VALERIATEDDE il 26/06/09 alle 13:43 via WEB
Ciao gente, non so voi ma io ho l’impressione che il lab mi sia servito moltissimo. Stamane ho ripreso un racconto scritto recentemente e mentre lo modificavo qua e là mi pareva di sentire le critiche e i suggerimenti di Erre e di tutti voi, insomma la stessa cosa che mi accade subito dopo la lettura di un libro scritto particolarmente bene. Chissà se sono l’unica che avrebbe voglia durante queste vacanze di fare i “compiti”? :-) Se qualcuno a qualche idea in merito… Valery
 
 
kallida
kallida il 26/06/09 alle 15:15 via WEB
Ciao cara Valeria, per la verità è un po' di tempo ormai che ho una graforrea, se così si può dire...e in effetti arrivano come tuoni di temporali lontani i suggerimenti del lab...chissà che cosa ci riserverà il futuro..eheheh;)
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
Renata il 26/06/09 alle 16:05 via WEB
En passant d’ici... riepilogo LAB: i brani di Elena, V. Tedde e Taoista1963 potrebbero andare meglio, ma diamo tempo al tempo. Hanno lavorato, saputo mettersi in gioco, ragionato sul loro testo modificandolo più volte. E per adesso va bene così, complimenti alla rispettiva voglia di migliorare e al risultato della stessa!
Discorso diverso per Kallida.
 
 
Taoista1963
Taoista1963 il 26/06/09 alle 17:07 via WEB
Confesso che ora sono nella fase in cui si odia ciò che si ha scritto... si abbisogna di un po' di tempo per toglierselo dagli occhi. Magari fra un po'... grazie ancora comunque.
 
   
Taoista1963
Taoista1963 il 26/06/09 alle 22:18 via WEB
Vergogna per quel HA. Vergogna, vergogna e vergogna
 
     
Utente non iscritto alla Community di Libero
VALERIA TEDDE il 27/06/09 alle 06:35 via WEB
Ciao Erre e tutti quanti. Il mio brano potrebbe andare meglio? (con quale incoscienza ho scritto racconti lunghi e steso pagine e pagine di scrittura?) Hai ragione. Dopo aver postato la versione finale nella mente giravano e rigiravano soluzioni nuove e probabilmente più valide ma ormai era fatta, sarà per la prossima. E’ esattamente questo che intendo quando dico che il lab è stato utile: lavorare su poche frasi è come per un pittore produrre una miniatura. Indispensabile esercizio per sviluppare precisione e sintesi. Un salutone e buona giornata.
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
Renata il 27/06/09 alle 13:18 via WEB
@kallida: troppo precipitosa. Il dimostrativo [questo] è adoprato per ben 3 volte in meno di 3 righe. Ciò significa che chi scrive non rilegge. Difetto pessimo per uno scrittore, sempre che scrittore si possa definire. [Questa poi…] ancora un dimostrativo! Non si capisce cosa voglia dire [fosse almeno un Don Abbondio…] e che cosa c’entri col testo. [Ma quegli occhi, non potevo deluderli] Allora: 1) a chi appartengono gli occhi? 2) altro dimostrativo (quegli) 3) come è possibile “deludere” degli occhi? “La mia sola speranza è che la sceneggiatura sia tanto stravagante da costringere il direttore dallo sguardo intenso ad invitarmi a cena per chiarire meglio la prima parte.” Ché: sceneggiatura/cena/scena sono un pastrocchio da evitare e anche qui si capisce che chi scrive non rilegge ciò che ha scritto. Chiusa: quel [suolo] stona come una mosca nel latte ed [insensibile vento del nord] è risibile. L’autore ritiene tutto ciò versione definitiva del suo, chiamiamolo, lavoro anche se il termine può apparire singolare all’occhio di chi ha lavorato sul serio. I testi bisogna rileggerli, rileggerli e ancora rileggerli. Anche e soprattutto ad alta voce. Scrivere non è buttare giù due righe e pubblicarle subito per smania di farsi notare. Lei non è pronta per pubblicare, neppure su un blog. Anche perché certi blog hanno dignità tal quale alcune case editrici i cui ragionamenti sono fatti di logica e competenza.
 
Taoista1963
Taoista1963 il 01/07/09 alle 15:41 via WEB
Mi sono ributtato sul racconto sperimentando qualche cambiamento, anche correndo il rischio di peggiorarlo. Togliendo in particolare all'inizio l'elenco che c'era mi par d'aver dato un tono diverso. Inoltre ho cambiato il finale. Un saluto a tutti, a Renata e ovviamente alla sacra Redazione. ---------------------- Sara aveva organizzato un brindisi invitando tutti gli amici e i parenti disponibili. Si sentiva da giorni rapita dall’ansia di annunciare l’arrivo di un figlio dopo tanti anni di fidanzamento e infiniti dubbi. Tuttavia il suo entusiasmo svanì di fronte al disorientamento di Luigi, accartocciandosi come lui sulla vecchia poltrona di cuoio, piegato in avanti, con lo sguardo spento sulle punte delle scarpe. / Delusa da quella reazione, gettò il calice di cristallo contro la parete osservando le schegge di vetro e le gocce di spumante che schizzavano sui quadri, ricadevano sulla credenza e rimbalzavano ovunque. Si lanciò verso la porta, scese le scale e corse via urlando. / Lui si alzò liberando un sospiro, passò attraverso l’imbarazzo dei presenti e raggiunse la terrazza dalla quale seguì quella fuga disperata: Sara aveva superato il marciapiede e in pochi secondi scomparve. / “Perché non me lo hai detto prima?”, immaginò di chiederle, percependo sulla pelle il calore di quel falò sulla spiaggia di Rimini. / “Mi piace parlare con te”, aveva avuto l’istinto di dirle accarezzandola. / “Anche a me piace parlare con te” gli aveva risposto lei continuando a ballare. // “Muoviti, vai a prenderla.”/ La voce del fratello lo strappò dai ricordi riportandolo a fissare il vuoto di quella strada deserta. Riattraversò il gruppo rimasto immobile con i bicchieri in mano e corse, corse trattenendo il respiro. Quando mise i piedi sull'asfalto della strada si accorse di lei, che lo stava aspettando
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
Renata il 02/07/09 alle 10:14 via WEB
@Taoista1963: quel [disponibili] riferito a amici o parenti non suona troppo bene, cerca di porre la cosa in modo diverso. Anche [rapita dall’ansia] merita una revisione. Il periodo a seguire mi lascia qualche dubbio. Quegli [infiniti dubbi] cosa significano? Non è che l’arrivo di un figlio possa fugare infiniti dubbi, o lo specifichi, nel caso è andata così, o togli infiniti dubbi ché sono quelli che fai venire a chi legge. [Tuttavia il suo (di Sara) entusiasmo svanì di fronte al disorientamento di Luigi, accartocciandosi (l’entusiasmo) come lui (Luigi) sulla vecchia poltrona di cuoio, piegato in avanti (chi? l’entusiasmo o Luigi?) con lo sguardo spento sulla punta delle scarpe. Un’ulteriore osservazione: lo sguardo è definito [spento] però rivolto alle punte delle scarpe, dunque in un punto ben preciso. Ora: uno sguardo spento è focalizzabile su qualcosa di preciso? Se io fossi delusa e mi lanciassi, di conseguenza, verso una porta e scendessi le scale urlando, prima mi soffermerei ad osservare addirittura [le gocce di spumante che schizzavano sui quadri e ricadevano sulla credenza e rimbalzavano ovunque?] Ammesso e non concesso che le gocce di spumante contenute in un calice possano rimbalzare ovunque, sono così tante? [Si alzò liberando un sospiro]: non è chiaro che tipo di sospiro sia, anche perché è collegato alla [fuga disperata] – [passò attraverso=attraversò] – [corse trattenendo il respiro]: prima sospira e poi corre trattenendo il respiro. Mi pare, dovrei rileggere, ci sia una precedente versione che mi piaceva di più. Ciao!
 
 
Taoista1963
Taoista1963 il 02/07/09 alle 13:48 via WEB
Sto meditando la possibilità di ritirarmi in una grotta e di continuarlo a revisionare all'infinito. Grazie Renata...
 
   
Utente non iscritto alla Community di Libero
Renata il 02/07/09 alle 14:25 via WEB
Perché una grotta? Meglio un loft a Montecarlo o una villa in quel di Miami. Sempre clausura sarebbe, ma vuoi mettere le comodità! Le grotte, after 9/11, sono riservate a pochi, folli, miliardari. Hola :-)
 
     
Taoista1963
Taoista1963 il 02/07/09 alle 16:21 via WEB
Si, ma la grotta permette di meditare meglio. E poi, io sono più da grotta che da villa.
 
     
Utente non iscritto alla Community di Libero
Renata il 02/07/09 alle 16:28 via WEB
Uh sapessi quanto si medita in un loft a Montecarlo! Ci si medita di tutto :-) ma proprio di tutto. Debbo riconoscere che pure io sono più da grotta, di Lourdes però. Aspettando il miracolo...;
 
     
Taoista1963
Taoista1963 il 02/07/09 alle 16:40 via WEB
Va bene allora. Ci si trasferisce tutti in grotta, inclusa la Redazione. Ma non venite fuori poi lamentandovi dei dolori per l'umidità...
 
kallida
kallida il 08/07/09 alle 16:53 via WEB
Ah!Ah! Ancora polverone per il libro di Kallida:) La pubblcità è sempre ben gradita;)
Ma quanto saranno grandi 'ste valigie,che ancora non si chiudono?!
 
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
Renata il 08/07/09 alle 17:11 via WEB
La sua stupidità è pari solo all'insipienza sua e di chi la tiene campeggiata qui. Comunque hanno ciò che meritano. E invece di fare del sarcasmo (non sa nemmeno da che parte si cominci) porti rispetto a chi qui dentro ha lavorato sul serio e speso tempo anziché sculettare e basta.
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
Renata il 08/07/09 alle 17:16 via WEB
E,tanto per chiarire: [Fra le altre mi raccontò di quella volta (quale?) in cui fu (chi?) in Germania (in cui fu in) e scoprì il dolore (quale?)] Si cita un viale ombroso, poi si passa ad un pomeriggio in un ospedale per bambini prematuri, poi si passa a un sogno, torna il viale (ma non sappiamo se è quello di prima.) I piedi “scorrevano sui pedali” e da quando in qua i piedi scorrono sui pedali? i piedi sui pedali stanno fermi se si pedala (e qui si precisa [andava veloce.]) E perché la congiunzione “ma?” non sostituisce nulla. Il resto è un pastrocchio: ripetizioni di un concetto vago, confuso non per volere od obbligo di narrazione, ma per mancanza di polso nel gestire la penna e le idee (?) che stanno in testa. Una persona che possiede anche solo minime capacità di lettura a questo punto ha già chiuso il libro ed è passato ad altro. Guardandosene bene di nominare anche solo lontanamente la [forza espressiva.] De che? E con ciò sarà mia premura non aprire più le pagine di questo cosiddetto blog che, nonostante tutto ho preso seriamente, e al quale ho dato il mio tempo e la mia (relativa) esperienza. PS: altro ci sarebbe da dire sull'incipit scandaloso, ma non perdo più minuti laddove ne ho già spesi troppi. Tanto le oche non sanno leggere.
 
kallida
kallida il 08/07/09 alle 17:26 via WEB
Sculettare mi è sempre piaciuto:))Peccato che on line venga male;) Oca poi non me lo aveva mai detto nessuno, potenza del web... così anche io posso ascrivermi fra le belle..uau grazie;) Ah, tanto per capirci quel brano non è un incipit (parola che viene dal latino e si usa per intendere l'inizio di un racconto),ma è estrapolato da un contesto,chiamasi quest'ultima azione "decontestualizzazione", è ovvio che poco si capisce... e in ultimo, si capisce pure che in bicicletta tu "R. ghiacciosecco", non sei mai andata, perchè sapresti come si gode a fare scorrere i piedi sui pedali che rotolano...:)
 
tuttiscrittori
tuttiscrittori il 08/07/09 alle 19:11 via WEB
uno scontro titanico si sta consumando tra queste mura. io ho già detto cosa ci piace dello scrivere di Clara e Renata ha motivato più che chiaramente ciò che non le piace di Clara che, dal canto suo, ha risposto per le rime con ironia e scaltrezza. bene... e adesso? sugli scambi di cortesie più accesi sorvolo, ma resta in sospeso un adeguato finale al laboratorio fin qui ottimamente condotto dalla prof! Renata! toc toc! hai tempo e voglia di concludere? per me è troppo tardi, non ce la farei a leggere tutto l'arretrato e operare scelte tardive. Che i partecipanti dicano la loro e mi ci atterrò con scrupolo. buona serata, gianfranco
 
 
alessandro_n_1971
alessandro_n_1971 il 08/07/09 alle 19:41 via WEB
Forza Renata, ho pure amalgamato...
;O) NAP !
 
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