UN TUFFO NEL PASSATO

un mito intramontabile: JULIO IGLESIAS


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Che piaccia o no, Julio Iglesias ha impersonificato tutto un filone della musica degli anni ’70. Un filone musicale cui peraltro in Italia eravamo abituati da sempre. La “canzone melodica italiana” era quella che, negli anni ’50 e ’60, aveva portato la nostra musica nel mondo, quella che (ahimè) sarebbe rimasta per sempre un marchio di fabbrica, quella che (ahimè) avrebbe per decenni tolto credibilità ai nostri gruppi rock. La “canzone melodica italiana”, che piaccia o no, è la “nostra” musica, e non si pensi che sia scomparsa con Claudio Villa o Nilla Pizzi: ascoltate Andrea Bocelli o Laura Pausini (che guarda caso sono gli unici nostri artisti da esportazione) e ditemi se le loro canzoni sono tanto diverse da quelle sciorinate a suo tempo da cantanti che oggi tendiamo a snobbare. Iglesias, dunque: arrivò in Italia a metà degli anni ’70 cantando canzoni che gli orfani di Iva Zanicchi e Claudio Villa non riuscivano più ad ascoltare, e le cantava con una voce calda e liscia, e poi era bello, appassionato e… spagnolo! Con quel modo irresistibile di arrotare le “erre”, sibilare le “esse” e scivolare sulle “gn”, lanciava occhiate assassine e cantava con una mano sul cuore… Poteva mai fallire? Non fallì. Grazie anche al lavoro del paroliere di fiducia Gianni Belfiore, il suo esordio fu già vincente (“Manuela”, 1975) e altrettanti hit furono i singoli successivi: “Passar di mano”, “Se mi lasci non vale”, “Pensami”... Nel ’78, finalmente il primo album: questo. Dentro ci sono almeno tre brani rimasti nell’immaginario collettivo: “Sono un pirata sono un signore”, “Pensami” e “Abbracciami”, ma tutti rappresentano molto di ciò che musicalmente siamo (ci piaccia o no) e che siamo stati. Probabilmente di ciò che saremo per sempre. Non è il disco migliore di Iglesias, questo, perché sono tutti migliori! Pensate che alla fine l’Italia si sia stufata del bel Julio? Sbagliato! Fu Julio a voler cercare altri lidi. E li trovò, eccome! Prima fece boom in Inghilterra e poi, negli anni ’80 divenne una star negli USA, merito di un manager che conosceva ciò che stava maneggiando perché ci era cresciuto in mezzo: Tony Renis. Ma questa è un’altra storia… Ha avuto 3 figli: Chabeli Maria Isabel, Enrique e Julio José Iglesias Junior dalla prima moglie Isabel Presler Arrastria, altri 5 figli Miguel Alejandro, Rodrigo, due gemelle Cristina e Victoria, Guillermo dalla seconda moglie Miranda Johanna Maria Rijnsburger.