tutto casa e lavoro

18 gennaio 2012: impresa epica per tentare di rallentare il tempo che passa inesorabile


Questo post è per me stesso, a futura memoria, e per gli appassionati di ciclismo amatoriale.La settimana scorsa sono arrivato alla veneranda età di 54 anni portati non malaccio grazie alla mia settimanale attività fisica che nel corso di 40 anni è passata dal calcio al cavallo, dalla danza al tennis, dalla corsa a piedi a quella in bici.Ho scoperto la bici da corsa quasi 20 anni orsono, ma 10 anni fa lentamente sono passato a quello che è tuttora il mio passatempo preferito: la mountain bike.Chiaramente meno snella, agile e veloce di quella da corsa ma più entusiasmante per chi vuole evitare il traffico e godere di vedute panoramiche che non hanno prezzo cavalcando la bici fra fiumi, boschi, campagne e colline dell’entroterra RimineseDa giovane e cioè almeno 20 anni fa mi divertivo con la bella stagione a farmi quei 90-100 km; ma ero più giovane e quindi più fiato e meno pancia di adesso. Poi me lo permettevo d’estate che potevo vestirmi leggero senza rischiare malanni e con la bici da corsa.Ultimamente un mio nuovo collega marchigiano di 37 anni, 17 in meno, fra l’altro basso e magro peggio di Pantani, conoscendo la mia disponibilità per escursioni a piedi ed in bici ed essendo nuovo dell’ambiente, da tempo insisteva per un lungo tour in bici.Alla fine mi sono fatto convincere e ieri dopo 3 orette di lavoro  alle 11 siamo partiti dall’ufficio ben coperti visto che c’era la galaverna ed si era a -1-2 gradi!partento dalla darsena al mare abbiamo risalito l’argine del fiume Marecchia fino a Secchiano e poi abbiamo fatto il salitone chiamato con più nomi: il Grillo, la Cantina o passo delle Siepi.   Trattasi di uno delle famigerate salite della mitica 9 Colli.Fra parentesi, vorrebbe che lo accompagnassi in tutti gli altri compresi, i tremendi Barbotto e Gorolo!!   Non so dire di no agli amici e penso che lo accontenterò, se non mi viene un infarto.. Scolliniamo il Grillo, lui agile e con una gran chiacchiera mentre io non aprivo manco la bocca per risparmiare energie preziose ed arrivare in cima senza dover poggiare i piedi per terra: sarebbe un’infamia, un disonore per ogni ciclista!!Grande discesona a rotta di collo nonostante i tratti ghiacciati fino a Ponte Uso e si ritorna verso il mare passando per Masrola, Stradone, Santarcangelo fino ad arrivare a marina all’altezza di Torre Pedrera. Lì ci lasciamo ed io proseguo fino a Marebello da solo. Arrivo a casa dopo 6 ore precise dalla partenza – chiaramente abbiamo fatto una sosta di 20 minuti ad un bar a metà strada per un tè bollente – e guardando il contachilometri con mia grande meraviglia leggo: 93 km.Assommati ai 5 che faccio ogni mattina sempre in bici per recarmi al lavoro sono 98 tondi tondi. Per farla breve è stata una faticaccia che non sarebbe da fare nemmeno se ben retribuiti ma alla fine mi ritengo veramente soddisfatto.È una di quelle vicende della vita che sul momento magari ti fanno sentire a volte incazzato a volte stanco ma che poi te le ricordi a distanza di  anni con immenso piacere!!